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Cronaca

Cresce il disagio psichico nelle carceri di Milano

L'analisi

Disagio psichico in aumento nelle carceri milanesi. Così il garante dei detenuti del Comune di Milano, Francesco Maisto, ha scritto una lettera a Letizia Moratti, assessora regionale al welfare, chiedendo un incontro urgente. Lo ha annunciato lo stesso garante, sentito dalla sottocommissione carceri di Palazzo Marino, spiegando che, negli istituti di tutta la regione, sono detenute 880 persone con patologie psichiatriche, che comportano diversi problemi riguardanti la gestione quotidiana. Ad esempio l'aumento delle aggressioni al personale: nel 2021, in base ai primi dati, si avranno porbabilmente il doppio dei casi del 2019 e il triplo del 2015.

Il direttore di San Vittore, Giacinto Siciliano, ha ricordato che, nelle strutture alternative che accolgono autori di reato affetti da fragilità mentale, come le Rems, i posti sono pochi, per cui le carceri accolgono comunque temporaneamente questi soggetti. "In questo momento - ha spiegato Siciliano riferendosi a San Vittore - abbiamo tre detenuti in attesa di un posto in Rems, che sono ricoverati in strutture esterne perché sono assolutamente ingestibili". Tra chi ha disturbi del comportamento, gli stranieri in arrivo dai (terribili) campi di detenzione in Libia. Con chiari segni di stress post-traumatico legati alla violenza e alle sevizie che queste persone hanno dovuto sopportare e subire.

Aumentati anche nel carcere minorile Beccaria i detenuti con fragilità mentale. E, secondo Silvio Di Gregorio, direttore del carcere di Opera, occorrerebbe anzitutto garantire le ore di supporto psichiatrico che, per legge, il servizio pubblico deve destinare alle strutture penitenziarie. Dovrebbero essere venti ore di assistenza ogni cento detenuti: "Sarebbe importante che queste ore fossero effettivamente erogate, altrimenti continueremo ad essere in grossa difficoltà", ha concluso Di Gregorio.

Tuttavia San Vittore, come già sottolineato, non è un caso isolato. Le fragilità mentali sono diffuse ovunque, anche tra i più giovani. "Al Beccaria- aggiunge il garante comunale Maisto- sono aumentati i ragazzi che presentano disturbi psichiatrici". Secondo il direttore del carcere di Opera Silvio Di Gregorio, per risolvere questa situazione bisognerebbe iniziare garantendo le ore di supporto psichiatrico che per legge il servizio pubblico deve destinare alle strutture penitenziarie (dal 2008 la salute dei detenuti è affidata al servizio sanitario nazionale, ndr): "Dovrebbero essere erogate 20 ore di assistenza ogni 100 detenuti. Ecco, sarebbe imporante- conclude Di Gregorio- che queste ore fossero effettivamente erogate, altrimenti continueremo a essere in grossa difficoltà".

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