Società pubblicitarie accusate di maxi frode fiscale da 30 mnl: 100 indagati
33 le aziende coinvolte
Una frode al fisco da 30 milioni di euro attraverso fatture false ed evasione di imposte sui redditi e Iva. Questa l'accusa al centro di un'indagine appena chiusa dalla Procura di Milano, che vede quasi cento indagati.
109, in tutto, i capi di imputazione di evasione fiscale per importi di alcune decine e centinaia di migliaia di euro, che, sommati, danno i circa 30 milioni. Secondo i pm le aziende avrebbero emesso fatture fittizie a favore di altre imprese, riuscendo in questo modo a evadere le imposte sui redditi e l'Iva. In totale, nell'inchiesta da poco conclusa, dal pm Paolo Storari, sono indagate 62 persone, tra rappresentanti e responsabili di aziende, e 33 società. Secondo gli inquirenti, tre indagati, ovvero un commercialista e gli amministratori di fatto e diritto della società Media Service Srl, per "consentire alle società clienti" di evadere "l'Iva e l'Ires" avrebbero emesso "fatture per operazioni oggettivamente inesistenti" per importi che andavano da qualche centinaio di euro fino anche a quasi 700mila euro.
Ad attuare lo stesso meccanismo, secondo le accuse, sarebbero state anche la Ads Management Consulting Srle e la Mkt Group srl. Per la Procura, i presunti responsabili della maxi frode fiscale avrebbero anche impiegato in una serie di società "la somma complessiva" di oltre 30 milioni di euro, a cui si aggiungono anche "183mila dollari", con lo scopo di "ostacolare l'identificazione" di questo denaro, profitto degli illeciti fiscali. A quattro degli indagati viene contestata anche "l'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali, emissioni di fatture per operazioni inesistenti, appropriazione indebita aggravata, autoriciclaggio".