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Cronaca Opera

A Opera sono scattati gli scavi: si cercano i rifiuti pericolosi

Le operazioni sono scattate nei giorni scorsi ma sul caso vige il massimo riserbo

Ruspe e trivelle in azione. Sono iniziati gli scavi a Opera, comune a Sud di Milano. Operai e tecnici del tribunale non sono a caccia di reperti archeologici ma di prove: rifiuti che - secondo le accuse che hanno fatto scattare le manette per il sindaco Antonino Nucera - sarebbero stati interrati nelle aree di cantiere del municipio.

Sul caso sono in corso indagini e per il momento non è chiaro cosa sia saltato fuori; sul caso vige il massimo riserbo. Secondo le accuse gli imprenditori finiti al centro dell'inchiesta "Feudum" avrebbero stoccato, riutilizzato o interrato - in aree di cantiere e in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano - circa mille tonnellate di fresato d’asfalto e altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza. 

La questione è entrata anche all'interno del dibattito politico cittadino. Secondo Alberto Pozzoli, ex consigliere comunale di All'Opera/FdI, il fresato d'asfalto sarebbe visibile "a occhio nudo" nell'area in cui si è concentrato il sopralluogo del 24 aprile. Non è d'accordo, invece, il candidato primo cittadino, ex vicesindaco con l'amministrazione Nucera, Ettore Fusco:"Dai primi scavi sono emerse soltanto altre tipologie di rifiuti che risalgono a quando è stata realizzata l’area nascondendo sotto di sé rifiuti e macerie di ogni genere. Adesso confidiamo nell’attività di indagine".

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