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Cronaca

Prostituzione: indagato per "Alba Nostra 2", estradato dall'Albania

Si tratta di un "cassiere" dell'organizzazione di albanesi e romeni che sfruttava almeno 70 ragazze

Estradato dall'Albania uno dei capi della famigerata banda coinvolta nello sfruttamento della prostituzione di più di settanta ragazze. Si tratta di Gani Doku, nato a Burrel (Albania) nel 1967, pregiudicato e arrestato in patria il 10 marzo 2015 nell'ambito dell'operazione "Alba Nostra 2", che ha sgominato almeno due organizzazioni, albanese e romena.

Le ragazze venivano reclutate in vari Paesi, non solo Romania e Albania ma anche Germania e Belgio. L'attività era molto ramificata in varie province italiane: addirittura le giovani venivano portate, nei mesi estivi, in note località balneari della penisola al fine di non "diminuire gli affari". In seguito alla prima operazione ("Alba Nostra"), Gani Doku aveva sostanzialmente sostituito Hyqmet Domi, nel frattempo messo ai domiciliari e da lì evaso e tuttora irreperibile, ai vertici dell'organizzazione, raccogliendo personalmente il denaro dalle mani delle prostitute nella circonvallazione vigevanese. 

Gani Doku era anche il "titolare" del "diritto di superficie" del tratto stradale in cui lavorava Amalia Murgu, romena, assassinata nel maggio del 2012, durante le indagini che avrebbero portato ad "Alba Nostra". Quel delitto aveva messo "in crisi" l'indagine perché i clan albanesi e romeni entrarono in fibrillazione e molti esponenti prepararono la fuga dall'Italia.

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