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Cronaca Via Imbonati

Via Imbonati, continua la protesta degli immigrati sulla gru: pronti a sciopero della fame

Sono pronti anche allo sciopero della fame gli immigrati che protestano da venerdì scorso contro l'ultima legge sui permessi di soggiorno e la sanatoria su colf e badanti

Davanti Torre “ex Carlo Erba” continua la protesta degli immigrati in presidio in Via Imbonati e adesso sono pronti anche allo sciopero della fame per protestare ancora di più contro le legge sui permessi di soggiorno e la sanatoria per colf e badanti.

Da venerdì scorso sono saliti per protestare cinque immigarti, i cui nomi sono tenuti in segreto,  e la decisione sullo sciopero della fame potrebbe essere presa già domenica prossima durante l'assemblea nazionale degli organismi antirazzisti convocata proprio davanti alla ciminiera. Ma la paura del comitato è quella di essere sgombertai con la violenza, come è già accaduto a Brescia.

"Stanno cercando qualsiasi pretesto - ha spiegato Edda Pando, peruviana che fa parte del comitato - ma da questa piazza non esce violenza. A Brescia la violenza è venuta dalla polizia che ha caricato i nostri. E qualsiasi azione di violenza non verrà da noi: se accade è responsabilità delle forze dell'ordine o dello Stato".

Ieri la polizia voleva bloccare qualsiasi tipo di contatto con gli uomoni che erano saliti sulla gru, dichiarano gli immigrati in conferenza stampa oggi, ma alla minaccia di un possibile sciopero della fame hanno permesso loro di portare cibo, coperte e bevande. E' stato invece vietato portare loro le batterie per i cellulari o le pile per attivare I megafoni. "Stanno comunque tutti bene" ha aggiunto Edda evitando di dare troppe notizie su di loro. Solo di uno ha dato il nome, Marcelo, argentino quarantenne che fa parte del comitato mentre tutti gli altri sono più giovani, fra i 25 e i 30 anni, tre egiziani e un marocchino, che hanno fatto domanda di sanatoria.

Edda ha fatto inoltre un appello all'arcivescovo ed anche a tutti gli artisti ed intelettuali milanesi affichè vadano ad esibirsi nello spaiazzo di via Imbonati per accentrare maggiormente l'attenzione sul problema. I manifestanti hanno deciso di inviare al Viminale una istanza di chiarimento e sollecito perché faccia una circolare interpretativa per "le migliaia di persone truffate" - ha spiegato l'avvocato Pietro Masserotto, presidente Naga - che consenta di attivare le procedure per un permesso di soggiorno.
 

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