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Cronaca Melzo / Via Martiri della Libertà

La rapina in banca da 300mila euro sventata dalla polizia e dall'addetta alle pulizie

È successo alla Bcc di Melzo nella mattinata di lunedì 11 marzo. Arrestata una batteria di sei persone, tutti rapinatori in trasferta

Il piano era stato preparato nei minimi dettagli. Avevano studiato ogni imprevisto tranne due: un confidente della polizia che ha svelato parte del loro blitz e una addetta alle pulizie che li ha sorpresi. E per loro sono scattate le manette.

Sei rapinatori - tutti palermitani in trasferta tra i 32 e i 61 anni - sono stati arrestati dalla polizia dopo aver cercato di mettere a segno una rapina nella filiale della Bcc di via Martiri della Libertà a Melzo (hinterland est di Milano) nella mattinata di lunedì 11 marzo. Nei guai sei professionisti, tutti già noti alle forze dell’ordine: S. R., G. L., L. V., B. L., V. L. e G. R.

Il colpo e la soffiata

Tutto inizia a metà febbraio quando i detective della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile milanese, guidati da Francesco Federico e Domenico Balsamo, scoprono che una batteria di rapinatori palermitani si sta preparando per un colpo in banca tra Milano e l'hinterland. Durante le indagini, i poliziotti si concentrano su S. R. (indicato dagli investigatori come il basista). Diventano la sua ombra e lo seguono ovunque. Scoprono che spesso incontra G. L.; lavorando sulla sua cerchia, arrivano a L. V. e B. L., entrambi saliti a Milano dalla Sicilia con una Polo. Successivamente il quartetto si amplia con l’arrivo di V. L. e G. R., giunti nel continente col treno.

In un primo momento l’obiettivo della batteria era un altro, un istituto di credito di San Giuliano Milanese, come riferito dai poliziotti. Il colpo, tuttavia, viene interrotto quando la banda è già al lavoro coi trapani nel locale caldaia della banca. Ignoti i motivi.

Il blitz in banca e la signora delle pulizie

Il lavoro a Melzo, invece, inizia alle 6 di lunedì, quando la batteria esce con due macchine - una Polo e un’Audi - da una casa di Peschiera Borromeo diretta alla Bcc di via Martiri della Libertà. Prima, però, fanno una tappa a Liscate dove lasciano la Volkswagen e salgono una Fiat Punto rubata a Lodi a inizio marzo.

Una volta davanti alla banca scatta l’operazione. Tutti tranne G. L. scendono nel piano seminterrato dove ci sono i posti auto dei dipendenti. Lì forzano una porta tagliafuoco e arrivano all’esterno degli uffici del piano terra, dove si trova l’ingresso principale della banca. Accendono i trapani e iniziano a bucare la parete per aprirsi un varco e arrivare al pulsante che apre le porte esterne. Il piano però fallisce: le punte diamantate degli utensili spuntano in una sala bancomat e non negli uffici. Il piano cambia all’improvviso: non rinunciano, si nascondono e aspettano l’arrivo dei dipendenti.

Prima dei bancari, però, arriva la donna delle pulizie che nota i malviventi. Tutti a volto coperto. Stupiti dall’imprevisto e compreso che non possono immobilizzarla, scappano minacciando la signora di non chiamare nessuno. Proprio fuori dalla banca trovano il loro autista, ma anche gli agenti della polizia. E per loro scattano le manette.

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