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Cronaca Trenno / Via Pinerolo

L'agguato, le bombe e gli scontri: cosa è successo prima e dopo Inter-Juve

Post partita di Inter-Juve movimentato. Qualche problema anche prima della gara. La ricostruzione

L'attacco ai padroni di casa un paio di ore prima della partita. La vendetta degli ultras della Nord un paio di ore dopo. Bilancio finale, pesantissimo: tre poliziotti feriti, un mezzo della "celere" danneggiato, due ragazzi arrestati e 50 daspati. Pre e post gara decisamente movimentati quelli di Inter-Juve, sfida scudetto andata in scena domenica sera al Meazza e vinta 1-0 dai nerazzurri con un autorete di Gatti che ha regalato i tre punti alla squadra di Inzaghi. 

La prima miccia, stando a quanto finora ricostruito da MilanoToday, si è accesa verso le 18.30, quando una ventina di tifosi bianconeri ha gettato un petardo sotto un paio di mini van con a bordo interisti in arrivo da fuori città. L'immediato intervento della polizia ha evitato il contatto, con gli agenti che avrebbero identificato gli ospiti. All'apertura dei cancelli un 21enne bianconero è stato invece denunciato e daspato con un provvedimento di un anno perché trovato in possesso di un fumogeno. Mentre altri 60 juventini sono stati allontanati dallo stadio dopo essersi presentati ai tornelli senza biglietto. 

Dopo il fischio finale, verso mezzanotte e mezza, la pagina più violenta. Con una vera e propria guerriglia andata in scena tra via Pinerolo e via Ippodromo. Lì, numerosissimi ultras di casa - sembra oltre le 200 unità - hanno atteso il passaggio della carovana di bus e furgoni dei rivali facendo partire un fittissimo lancio di bottiglie, fumogeni e sassi. Anche in quel caso non ci sarebbe stato contatto diretto tra le due fazioni, grazie all'intervento dei poliziotti che facevano da scorta ai bianconeri e all'arrivo immediato dei rinforzi della Digos e del reparto mobile. 

In quel frangente c'è stato però un violento corpo a corpo tra ultras nerazzurri e polizia, con tre agenti poi finiti all'ospedale. Due ragazzi - un 22enne e un 24enne - sono stati arrestati con l'accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e altri 40 sono stati identificati con la stessa accusa e per danneggiamento aggravato, perché una bomba carta lanciata contro i mezzi è finita sotto un "cellulare" del reparto mobile colpendo il serbatoio. 

Nella notte il questore Giuseppe Petronzi ha firmato 50 daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, nei confronti di tutti i fermati, tutti assidui frequentatori della Nord, tra cui due pare già colpiti dal provvedimento. Tra loro, stando alle prime verifiche, non ci sarebbero nomi del direttivo della Nord. Gli ultras come sempre dopo la gara si sarebbero fermati al "Baretto" - storico ritrovo del tifo organizzato - per poi andare via prima della mezzanotte. Un'ora circa prima dell'agguato, che sarebbe comunque stato organizzato. In un'area verde in via Ippodromo, a poche decine di metri dal luogo della guerriglia, sono infatti stati sequestrati bastoni, cinture e tirapugni. 

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