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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Siro / Via San Giusto

I genitori della scuola San Giusto a Palazzo Marino

Ricevuti dall'assessore Cappelli, non si ritengono soddisfatti. "Nessuna garanzia sulla continuazione della peculiarità della didattica"

I genitori della scuola primaria San Giusto hanno manifestato davanti a Palazzo Marino contro quella che, a loro avviso, è una prospettiva di sostanziale chiusura della scuola stessa. Tutto nasce da un incontro tecnico con l'assessore Cappelli lo scorso 11 marzo. L'assessore (che ha recentemente sostituito Maria Grazia Guida), secondo un comunicato del Partito democratico della zona 7, ha promesso continuità pur con un graduale trasferimento allo Stato della gestione della scuola, che è oggi una scuola civica d'eccellenza.

Una delegazione è stata poi ricevuta dall'assessore, che ha assicurato che la scuola non chiuderà: "I bambini che ora la frequentano - ha assicurato - termineranno il ciclo con le loro maestre e i loro compagni". Per il futuro, poi, insieme al graduale passaggio alla gestione statale, c'è anche il progetto di trasferire in via San Giusto alcune sezioni staccate dell'elementare di via Monte Baldo.

I genitori però non sono soddisfatti dagli ultimi incontri con l'assessore. Molto diversa era stata la rassicurazione (a dicembre 2012) di Paolo Limonta, che - affermando di parlare per conto del sindaco Pisapia - promise che il comune si sarebbe fatto garante presso il ministero per il riconoscimento delle peculiarità didattiche. "Non si tratta soltanto di qualche ora in più di motoria o musica", spiega a MilanoToday Francesca Trevese, una delle mamme della San Giusto, "ma di come queste ore sono utilizzate nella didattica della nostra scuola. Se aggiungi soltanto qualche ora di motoria, i bambini faranno un po' di ginnastica in più. Alla San Giusto la motoria è funzionale anche per matematica e italiano".

La visione di Cappelli, stando ai genitori, è diversa. L'assessore ha dichiarato di ritenere sbagliata a priori la scelta di creare una scuola di questo genere, che è rimasta un "unicum" nel panorama milanese, creando una situazione privilegiata che però i genitori contestano a gran voce: "E' inserita nel territorio delle case popolari di via Fleming e via Carlo Marx", spiega sempre la Trevese, "e non mi pare che si possa definire d'élite".

Il tempo scarseggia: nel 2013/2014 partirà l'ultimo ciclo comunale, a dicembre 2013 ci sarà l'open day dell'anno scolastico successivo che sarà il primo a gestione statale e - nel frattempo - dovranno essere definiti i programmi. I genitori intendono proseguire perché, se è vero che ai loro figli è stato comunque garantito il completamento del ciclo, hanno timore che l'esperienza della San Giusto venga completamente dispersa.

Sembra invece appurato che non c'entri nulla un eventuale risparmio economico. Il comune spende infatti lo 0,06% del bilancio con la San Giusto, e dovrà continuare a spendere gran parte della cifra attuale (1,6 milioni di euro all'anno) perché continuerà a stipendiare le maestre (che ovviamente non perderanno il posto di lavoro, anche se non è detto che possano essere inserite in altre scuole) e soprattutto a gestire lo stabile, che rimarrebbe a suo carico.

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