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Cronaca

Milano, le scuole aperte anche d’estate per evitare che “i ragazzi stiano per strada”

Parte il progetto del ministero dell'Istruzione, "Scuola al centro", che ufficializza l'apertura estive delle scuole a Milano. La scelta per combattere il "disagio sociale delle periferie"

La necessità era combattere “l’esclusione, l’emarginazione”. La preoccupazione, per dirla con le parole del ministro all’istruzione Stefania Giannini, era che i ragazzi non stessero “sulla strada”. La soluzione cercata, e poi trovata, è stata quella di affidarsi alla cara vecchia scuola. 

Il Miur, come ufficializzato giovedì in una nota, ha stanziato dieci milioni di euro per “La scuola al centro”, il progetto che permetterà già a partire da quest’estate ad alcune scuole di Milano, Roma, Napoli e Palermo di restare aperte per l’estate. 

“La scuola come un centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica - è l’idea del Miur -, il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese”.

La sperimentazione partirà da quattro grandi città, compresa Milano, e dalle - annuncia il ministero - “aree periferiche e dai contesti a maggior rischio di dispersione”, dove la scuola deve tornare ad essere un “polo di aggregazione e attrazione”. 

“Con questo progetto - ha spiegato Giannini - vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico”. 

Dovevano essere le stesse scuole, che avranno un budget di quindicimila euro, a presentare le proprie candidature per partecipare al programma, che prenderà ufficialmente il via il 1 luglio. 

Le lezioni, naturalmente, non saranno quelle solite. “I progetti - evidenzia il ministero - dovranno riguardare i temi dell’autoimprenditorialità e dell’avvicinamento alla musica”. O ancora, a scuola d’estate si parteciperà ad “attività sportive e a laboratori artistico espressivi”. Altre mission della scuola estiva saranno la “diffusione della lettura” e “della conoscenza del territorio di appartenenza”. 

Tutto, nell’idea della Giannini, per “raccoglierle” e “far emergere l’umanità e le energie” di cui le periferie sono piene. 

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