Minaccia la ex moglie con un coltellaccio: "Se vuoi i soldi, facciamo sesso"

E' stato soprattutto il coraggio di una bambina di 12 anni a salvare la mamma da conseguenze peggiori e a consentire l'arresto del padre, che aveva fatto irruzione - ubriaco - nell'appartamento in cui vivono la ex moglie con le figlie (di 12 e 6 anni) e - non per la prima volta - si era scagliato contro la donna.

Tutto è successo sabato 8 ottobre. La donna, una srilankese di 35 anni, intorno all'ora di pranzo si è recata in via Trivulzio 3, dove il suo ex, un connazionale 38enne, lavora come custode e vive in una specie di seminterrato adibito a monolocale "di fortuna". Come ogni mese, doveva riscuotere il denaro per il mantenimento delle figlie. Ha trovato il suo ex ubriaco e ben poco propenso a consegnare i soldi: «Te li dò soltanto se facciamo sesso», le ha detto. Ovviamente lei si è rifiutata e si è allontanata da via Trivulzio.

L'uomo non aveva però intenzione di demordere. Così ha preceduto la 35enne nell'abitazione di lei, in via Cabella 5 a Baggio, e ha minacciato le sue figlie per costringerle ad aprire la porta. Poco dopo è rincasata anche la donna, che si è trovata di fronte il suo ex fuori di sé: continuava a pretendere un rapporto sessuale e intanto si era procurato, dalla cucina, un coltello con una lama di 42 centimetri.

E' stato un attimo. Si è avventato contro di lei, ma la figlia più grande è intervenuta in difesa della madre e si è frapposta, impedendo che la lama colpisse direttamente la donna. Si è invece conficcata contro la porta. Ne è nata una colluttazione tra madre, padre e figlia: lui ha avuto la peggio e non è riuscito a riprendere in mano il coltello, che è caduto per terra. A quel punto ha deciso di andarsene dall'abitazione. La 12enne ha preso subito un telefono e ha chiamato il 112 chiedendo disperatamente aiuto.

Si è precipitata sul posto la polizia: gli agenti hanno trovato l'uomo in cortile e, dal balcone dell'appartamento, la figlia minore che, spaventatissima, indicava a gran voce il suo papà. 

La coppia si è sposata nel 2000 ed è poi arrivata in Italia. La separazione di fatto nel 2013, quella giudiziale nel 2015. Da tre anni l'uomo ha iniziato a perseguitare la sua ex, minacciandola diverse volte anche di morte e presentandosi nell'appartamento di via Cabella all'improvviso. In una occasione ha sferrato un pugno alla donna perché si era rifiutata di avere un rapporto sessuale con lui. Ne è seguita una denuncia. E nel 2013 le ha anche puntato una pistola.

Gli agenti hanno deciso di perquisire il luogo di lavoro, ed effettivamente sul letto del seminterrato hanno trovato due armi: una pistola a salve e una pistola giocattolo. Inevitabili le manette: lo srilankese risponde di atti persecutori.