C'è crisi: i liberi professionisti provano a "riciclarsi" come supplenti nelle scuole
Boom di domande da parte di professionisti (avvocati, architetti, commercialisti) non abilitati all'insegnamento: possono comunque fare brevi supplenze
Cinquantunomila domande per diventare insegnanti precari, disponibili a supplenze e incarichi brevi. Sono le richieste pervenute ai dirigenti scolastici delle scuole medie e superiori delle province di Milano e Monza, secondo una comunicazione dei sindacati, quindi una cifra che potrebbe non essere quella ufficiale ma sicuramente si discosta di poco.
E ben quarantunomila sono della cosiddetta terza fascia, coloro che non possiedono l'abilitazione all'insegnamento ma - per incarichi brevi - possono comunque salire in cattedra. Si parla per lo più di persone avanti con gli anni e con un altro lavoro, tra precari e liberi professionisti. Tanti, in particolare, gli avvocati, i commercialisti, gli architetti.
E' l'evidente segno della crisi economica che ha investito diversi settori professionali mettendo in ginocchio molte persone che, a questo punto, tentano di rimettersi in gioco creandosi una alternativa con la supplenza nelle scuole. Con quanta probabilità di successo è difficile dirlo, visto che le graduatorie sono comunque corpose e comprendono anche docenti con l'abilitazione all'insegnamento.
Presto partiranno le chiamate dei supplenti e si potrà capire quanti effettivamente riusciranno a "coronare" il desiderio di salire in cattedra. Il provveditore agli studi Marco Bussetti è comunque cauto e segnala che occorre garantire un elevato livello di qalità nelle classi.