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La Scala e gli altri teatri che saranno "monumenti nazionali" (e cosa significa)

Legge approvata alla Camera (si attende il voto al Senato): più di 400 teatri italiani si apprestano a diventare "monumenti nazionali". Aula spaccata. A Milano i teatri sono 10, in Lombardia fa il "pienone" la provincia di Mantova

Più di 400 teatri italiani saranno dichiarati "monumento nazionale", se anche il Senato approverà (come ha fatto la Camera mercoledì 3 aprile) la proposta di legge in tal senso. Il documento presentato dalla commissione cultura prevedeva in realtà 46 teatri, ma un emendamento di Federico Mollicone (Fdi), presidente della commissione, ha portato il numero a 406, dal quale ne sono stati però tolti quattro e aggiunti altri due. 

I teatri milanesi e lombardi

A Milano sono stati dichiarati "monumento nazionale" anzitutto il Teatro alla Scala, presente nella prima lista di 46, e poi l'Arsenale, il Carcano, il Dal Verme, il Fossati, il Lirico, il Nazionale, il Filodrammatici, l'Erbe e il Litta.

Nel resto della Lombardia, hanno avuto il riconoscimento: il Teatrino di Corte di Monza, il Teatro Villoresi di Monza, Palazzo Terragni di Lissone (Mb), il Teatro Fraschini di Pavia, il Teatro Martinetti di Garlasco (Pv), il Teatro Sociale di Voghera (Pv), il Teatro Sociale di Mantova, il Teatro Sociale di Castiglione delle Stiviere (Mn), il Teatro Pagano di Canneto sull'Oglio (Mn), il Teatro Anselmi di Pegognaga (Mn), il Teatro Comunale di Medole (Mn), il Teatro Comunale di Marmirolo (Mn), il Teatro Monicelli di Ostiglia (Mn), il Teatro Barbieri di Gonzaga (Mn), il Teatro Comunale di Gonzaga (Mn), il Teatro all'Antica di Sabbioneta (Mn), il Teatro Sociale di Asola (Mn), il Teatro Sociale di Villastrada (Mn).

E ancora, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Stabile di Brescia, il Teatro Sociale di Palazzolo (Bs), il Teatro Boniris di Montichiari (Bs), il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Sociale di Crema (Cr), il Teatro alle Vigne di Lodi, il Teatro Carlo Rossi di Casalpusterlengo (Lo), il Teatro Donizetti di Bergamo, il Teatro Sociale di Bergamo, il Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg), il Teatro della Società di Lecco, il Teatro Sociale di Como e il Teatro Sociale di Canzo (Co).

Che cosa significa "monumento nazionale"

Ma in concreto che cosa significa? La dichiarazione di "monumento nazionale" è un particolare riconoscimento, previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. La legge, se verrà approvata anche in Senato, sostituisce una procedura prevista dal Codice. La principale caratteristica di un edificio dichiarato "monumento nazionale" è di essere inalienabile.

La legge prevede anche che potranno essere dichiarati "monumenti nazionali" altri teatri, a patto che l'edificazione risalga ad almeno 100 anni e con almeno uno di due requisiti: la programmazione sia rivolta ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario pubblico e/o il cui edificio sia stato dichiarato di interesse culturale. La legge, infine, prevede che il ministro della Cultura, con decreto, possa dichiarare "monumenti nazionali" ulteriori teatri storici.

Il dibattito

Durante il dibattito alla Camera non sono mancate critiche, da parte di parlamentari dell'opposizione. Per Valentina Grippo (Azione) si tratta di "un provvedimento che non aggiunte nulla alla tutela del teatro italiano, anzi rappresenta un'occasione persa perché non scioglie neanche uno dei tanti nodi irrisolti per il rilancio di un settore vitale dell'industria culturale: mancanza di risorse, necessità di dare attuazione al codice dello spettacolo e tutelare i lavoratori dello spettacolo. C'era una grande opportunità per rilanciare il teatro italiano ma è stata sprecata".

Per Francesca Ghirra (Alleanza Verdi-Sinistra), "piuttosto che fare un elenco di questo genere sarebbe stato più opportuno individuare fondi per valorizzare queste strutture di pregio e indicare tutele per le lavoratrici e i lavoratori. La scelta di indicare un titolo privo di sostanza è un'occasione perduta. Ogni deputata o deputato che abbia potuto inserire in questo elenco un teatro appartenente alla propria città d'origine potrà mettere una bandierina. Questo è un modo per svilire la cultura del nostro Paese".

Diverse le opinioni nella maggioranza. Per Rita Dalla Chiesa (Forza Italia), "il teatro è sempre stato un valido alleato della cultura, tramandando il sapere nel corso dei secoli e rendendolo accessibile a tutti, una fonte di conoscenza eterna, un continuo arricchimento della consapevolezza personale che ha contribuito a edificare la struttura morale della nostra società, il nostro essere uomini. Non dimentichiamoci che spesso il teatro diventa una vera e propria "officina" di inclusione sociale, promuovendo stili di vita sostenibili, diritti umani, la parità di genere, la solidarietà, la cultura non violenta, la diversità culturale, il principio della cittadinanza globale".

Per Federico Mollicone (Fdi), "con questa legge si dà valore ai teatri e contemporaneamente si dota il Ministero della Cultura di una procedura chiara e riconoscibile di ampliamento dei teatri come monumenti nazionali. Finora questo non accadeva. Tutti i teatri che progressivamente raggiungeranno i requisiti potranno richiedere questo riconoscimento".

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