Penati, "danno erariale da 100 milioni di euro"

Un danno erariale di oltre cento milioni per l'acquisto da parte della Provincia di Milano del pacchetto azionario della Milano Serravalle detenuto dal gruppo Gavio e pagato, questa è l'ipotesi, un prezzo ritenuto sproporzionato rispetto al reale valore.

E' quanto chiede la Procura della Corte dei Conti della Regione Lombardia a Filippo Penati, l'allora numero uno di Palazzo Isimbardi, all'ex segretario segretario generale Antonino Princiotta e a 8 componenti della Giunta Provinciale che nell'estate del '95 si occupo' dell'operazione. Operazione che è anche al centro di un filone dell'inchiesta della Procura di Monza e della Guardia di Finanza.

In una nota la magistratura contabile ha reso noto di aver inviato a Penati e alle altre 9 persone gli inviti a dedurre all'esito delle attività investigative dirette dal Procuratore Regionale Antonio Caruso, nonché dai Sostituti Procuratori Adriano Gribaudo e Luigi d'Angelo e condotte dalle Fiamme Gialle di Milano.

L'inchiesta della Corte di Conti ha accertato un "danno erariale connesso ad una sopravvalutazione del prezzo unitario delle azioni acquisite dalla Provincia, ben al di sopra del reale valore di mercato, nonché un danno per il deprezzamento del controvalore del pacchetto azionario detenuto dal Comune di Milano nella stessa società".

"Tra i destinatari delle imputazioni erariali - si legge in un comunicato stampa - vi sono anche gli amministratori della società Asam spa, società controllata dalla Provincia, di cui l'Ente locale si servì per il perfezionamento della compravendita delle citate azioni dal Gruppo Gavio". Penati lunedì sera in una nota ha parlato di "grande stupore" per l'iniziativa della Procura della Corte di Conti, sottolineando che "ha aspettato otto anni per conoscere le ragioni delle persone soggette ad indagine".