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Fan in delirio per il concerto di Giovanni Allevi all'Arcimboldi di Milano

L'hanno riempito di bouquet di fiori. La sala era punteggiata di chiazze color arancione: erano gli 'Alleviani', così si fanno chiamare, ossia i membri del Fan Club Allevi, che al collo avevano un foulard arancione

Non voleva lasciarlo andare a casa il pubblico che lunedì sera, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, ha partecipato al concerto 'Sunrise' di Giovanni Allevi. Uno show musicale che dalle 21 si è prolungato ben oltre le 23 e si è concluso quando i fan - in fila - sono riusciti ad avere un autografo con disegno dal compositore-pianista-direttore d'orchestra.

E' in questa triplice veste che Allevi, ascolano di 43 anni ora residente a Milano, si è consegnato ai suoi fan: vestito con gli abituali jeans, scarpe da ginnastica nere, t-shirt nera e uno smoking di velluto porpora bordato d'oro, quando dirigeva l'Orchestra Carlo Felice di Genova (con gesti forse un po' meccanici).

L'hanno riempito di bouquet di fiori. La sala era punteggiata di chiazze color arancione: erano gli 'Alleviani', così si fanno chiamare, ossia i membri del Fan Club Allevi, che al collo avevano un foulard arancione.

Alcuni lo tenevano come gli scout, altri l'avevano legato al collo come un grande fiocco. In piedi, urlanti, alcuni fischiando come allo stadio, altri battendo i piedi per terra, altri ancora con cartelli che dicevano 'Grazie!', hanno ottenuto due bis: il brano 'Aria' dedicato dal compositore "a tutti gli ansiosi come me" e il terzo movimento della 'Danza della strega', il Concerto per violino e Orchestra in Fa minore, composto da Allevi per far risaltare tutta la maestria del violinista polacco Mariusz Patyra, un 35enne di Amburgo vincitore del Premio Paganini nel 2001, dal look molto bohemien nel suo smoking di Etro e camicia con pizzi con ampio collo ripiegato sulla giacca e il resto fuori dai pantaloni.

Allevi ha puntato molto su di lui per "scendere nei meandri della mia anima e combattere i miei draghi, il mio grande accusatore", ha detto prima di cominciare il concerto, con una chiara allusione al 'grande violinista' la cui dura critica per lungo tempo l'ha prostrato così tanto da non riuscire a comporre. "Affido a voi la mia anima: grazie che fate questo viaggio interiore con me", ha detto il compositore prima di voltare le spalle al pubblico e dirigere i 60 elementi dell'Orchestra nell'esecuzione di una musica coinvolgente e ritmata, che ben si presta come colonna sonora di film.

A differenza dei concerti scaligeri, quando tra un movimento e l'altro chi applaude è considerato un ignorante o un cafone, lunedì sera il pubblico applaudiva fragorosamente, si accendevano le luci e Allevi applaudiva a sua volta il pubblico, al quale mandava baci e ringraziamenti dal cuore.

Poi, al microfono, introduceva il movimento seguente. E così, nella 'Fantasia Concertante', dopo "aver affondato le dita nella passione" Allevi ha guidato il pubblico a "cogliere la purezza, andare verso l'alto" con 'Sunrise', passando per "il ribelle e rivoluzionario" 'Mandela', "l'eccezionalità della quotidianità" di 'Symphony of life', "il momento mistico" di 'Elevazione' e come finale il brano "più romantico" 'Heart of snow', che ha chiuso il concerto nonostante le obiezioni del pubblico che ha gridato "Nooooo!..." (fonte: ansa).

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