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Il Natale raccontato con Dino Buzzati (attraverso i ricordi di Franco Cerri)

Al Delfino, il prossimo fine settimana, quattro racconti, un'attrice e un jazzista di fama internazionale: così, su parole e note, il ricordo del grande cronista del Corriere. L'intervista doppia per MilanoToday

Quattro racconti, un’attrice e un jazzista: questi sono gli ingredienti dello spettacolo che si terrà al Teatro Delfino di via Dalmazia il 14 e il 15 dicembre prossimi. Lo spettacolo intitolato “Racconti di Natale. Affresco natalizio per parole e note” è un viaggio nel mondo di Dino Buzzati che, a partire dagli anni Trenta e nei decenni successivi, dedicò decine di racconti al Natale, la maggior parte pubblicati sul Corriere della Sera, nella cui redazione entrò come scrittore e giornalista nel 1928.

Quattro di questi racconti, scelti e interpretati da Elda Olivieri, saranno lo spunto per rievocare gli anni del dopoguerra fino al boom economico, attraverso i ricordi del maestro Franco Cerri e celebri brani del suo repertorio. Milano Today ha incontrato Elda Olivieri e Franco Cerri per un’intervista doppia che unisce note e parole.

Franco Cerri e Elda Olivieri

In che modo Dino Buzzati racconta il Natale?
Elda Olivieri: Il mondo di Dino Buzzati è sempre un mondo magico, misterioso, coinvolgente, sorprendente e disatteso. Lo sento molto vicino. In particolare nei suoi racconti, che muovono per lo più da episodi tratti dalla quotidianità, la trama improvvisamente prende vita, l’atmosfera diviene surreale e in un attimo accade l’incredibile. Dietro l’apparente leggerezza della narrazione fiabesca si celano importanti tematiche, affrontate dall'autore con pungente sarcasmo e graffiante ironia.
Con quale metodo sono stati scelti i quattro racconti?
Elda Olivieri: Sono un’appassionata di Dino Buzzati da molto tempo, così, quando scoprii la raccolta dei Racconti di Natale, comparsi negli anni in cui Buzzati lavorava alla redazione del Corriere della Sera e pubblicati sempre nel giorno della Vigilia o proprio il giorno di Natale, mi venne in mente l’idea di fare questo spettacolo. Scelsi quattro racconti, dal Dopoguerra al boom economico, per trarne spunto e intervistare Franco Cerri così da rievocare, attraverso i suoi ricordi, quel periodo storico. Franco ha conosciuto Dino Buzzati in quegli stessi anni in cui era spesso in giro per tournée e trasmissioni televisive. Molto incuriosito dal progetto, ha accettato di raccontare alcuni affascinanti aneddoti della sua vita relativi a quel periodo. I celebri brani del suo vastissimo repertorio si integrano perfettamente con le atmosfere dei racconti.
Come si combinano le parole di questo grande scrittore e giornalista con la sua musica, Maestro Cerri?
Franco Cerri: È stata studiata una scaletta di brani musicali basandoci sull’andamento dei racconti e sugli anni della loro comparsa, scoprendo così che c’è sempre una musica adatta per ogni atmosfera e che esiste sempre un aneddoto da raccontare. Io affronto la vita con spirito ironico e giocoso, la musica, questa impalpabile materia, è dentro di noi e, come il canto degli uccelli, ci è stata offerta. Ne siamo dotati fin dalla nascita! L’uomo l’ha codificata, composta e, grazie all’ausilio degli strumenti inventati e costruiti da lui stesso, la musica viene prodigiosamente cantata, suonata, orchestrata. Fa parte del nostro corpo. Che cosa sarebbe la nostra vita senza la musica? Certamente come un film privo di commento musicale. Ecco perché ho trovato attraente questo progetto e ho aderito con entusiasmo. Inoltre mi fa piacere contribuire e sostenere il rilancio di uno spazio, il Teatro Delfino, che merita di acquisire una sempre maggiore fascia di pubblico : la cultura non deve rimanere sempre e solo confinata nel centro cittadino.
Come si svolgeranno le due serate?
Elda Olivieri: Lo spettacolo è certamente un viaggio nel mondo dello scrittore sotto la lente di un tema che lo ha sempre incuriosito, ma è anche un percorso della memoria, nel vissuto e nell’opera di Franco, con i suoi ricordi e la sua musica. Come ogni concerto jazz che si rispetti, lo spettacolo vive molto di improvvisazione. Pur essendoci una scaletta che prevede quattro racconti di Buzzati intervallati da brani musicali e interviste al M. Cerri, ogni sera è una sera diversa, sia per me che per i musicisti.
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