"Valiant Hearts: The Great War, la Storia si mette in (video)gioco": tavola rotonda a Milano il 22 ottobre
In occasione del Fuori Milan Games Week, professori e studenti dell'Università degli Studi di Milano si confrontano con il team di sviluppo di Valiant Hearts: The Great War, il videogioco che racconta gli orrori della Prima Guerra Mondiale.
Un videogioco celebra il 100° anniversario della Prima Guerra Mondiale. Un modo diverso per raccontare, in particolare ai nativi digitali, una delle più grandi tragedie del Novecento in maniera inedita, interattiva ma anche estremamente poetica. Tanto da attirare l'attenzione dei Dipartimenti di Informatica, Studi Storici, Beni Culturali e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano e del Politecnico di Milano. E quale migliore occasione, se non il Fuori Milan Games Week, per parlarne pubblicamente, con studenti di tutte le età, in compagnia di chi lo ha creato?
Valiant Hearts: The Great War, la Storia si mette in (video)gioco: ecco il titolo della tavola rotonda che mercoledì 22 ottobre, a partire dalle ore 17.00, si terrà presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano (Via Festa del Perdono, 7). Special guest dell'appuntamento Yoan Fanise e Simon Choquet-Bottani di Ubisoft Montpellier, lo studio di sviluppo che ha creato Valiant Hearts: The Great War, videogioco che rende omaggio ai 70 milioni di persone coinvolte nel primo conflitto mondiale.
A moderare l'incontro Emilio Cozzi, Vicedirettore di Zero ed esperto di cultura videoludica per Il Sole 24 Ore, Eurogamer, Wired, Cineforum, Micromega e Rolling Stone. Oltre a studenti di ogni età, dai liceali agli universitari, saranno presenti anche Dario Maggiorini e Laura Ripamonti, Co-direttori del Laboratorio PONG - Playlab for inNovation in Games nel Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Milano.
A differenza dei classici giochi di guerra, Valiant Hearts: The Great War adotta una prospettiva decisamente più umana, adatta anche ai giovanissimi. Fedele alla realtà storica, il videogioco ha una finalità educativa testimoniata dall'utilizzo in fase di sviluppo di documenti e fonti diverse, a cominciare dalla corrispondenza epistolare dal fronte dei soldati. Non a caso, la Commissione Francese per il Centenario della Prima Guerra Mondiale lo ha inserito nel programma commemorativo Mission du Centenaire. Un valido strumento didattico per avvicinarsi allo studio della Grande Guerra, in modo originale e coinvolgente.