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Autorità anticorruzione, stop di Cantone a Maroni: «Si rispettino i ruoli dello Stato»

Secondo il presidente dell'autorità nazionale, quella regionale che Maroni vorrebbe istituire sarebbe un doppione e rischierebbe di invadere le competenze nazionali

Dopo i dubbi dell'ufficio legale della regione, arriva "l'avvertimento" di Raffaele cantone, presidente dell'autorità nazionale anticorruzione.

Stiamo parlando della nuova autorità in merito, che il presidente della Lombardia Roberto Maroni vorrebbe istituire a livello regionale con una legge da approvare entro il 15 marzo, in seguito alla vicenda che ha portato all'arresto del consigliere regionale leghista Fabio Rizzi e alla scoperta di un sistema di corruzione legato ai servizi odontoiatrici in outsourcing. L'Anac di Cantone sottolinea che il progetto di istituire l'autorità regionale è comunque apprezzabile per lo scopo di prevenzione di abusi.

Ma il rischio è quello di una struttura con compiti e poteri sostanzialmente identici a quelli che la legge assegna invece all'autorità nazionale. Un doppione illegittimo, quindi. Di conseguenza la richiesta (firmata da Cantone) di rivedere il progetto di legge, affinché sia in linea con il rispetto delle competenze statali.

Maroni non l'ha presa male: «Cantone mi aveva anticipato a voce, appena arriverà la sua lettera ci metteremo al lavoro per eventuali modifiche», ha dichiarato il governatore.

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