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Fa discutere la futura "base" dell'elisoccorso al San Carlo: raccolta firme dei 5 Stelle

Contestato il futuro hangar che si sposterà da Bresso. Polemiche sui costi e sulla vicinanza con il deposito farmaci e le cucine (a gas) dell'ospedale di Quarto Cagnino

Nella periferia ovest di Milano scoppia il caso degli elicotteri del 118. Tutto perché l'Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) vorrebbe collocare presso l'ospedale San Carlo la nuova "base" dell'elisoccorso, attualmente a Bresso, dove però l'Areu paga 30 mila euro all'anno di affitto dell'area dal 2014. L'intenzione è quella di completare il trasferimento entro il 2017. Contro la realizzazione della "base" si sono mossi prima i sindacati del San Carlo e, ora, anche il Movimento 5 Stelle.

Presso il San Carlo c'è già la pista per gli elicotteri, ma secondo i dati risulta "sotto utilizzata". Tuttavia, per la nuova base, la pista non è sufficiente: con un investimento di 300-500 mila euro, l'Areu dovrà realizzare un hangar con le strutture per la manutenzione degli elicotteri, i raccordi stradali e i locali per accogliere il personale, sia sanitario sia di volo.

I sindacati, però, sono sul piede di guerra. In particolare l'Usi-Ait ha diffidato gli enti coinvolti a proseguire con l'operazione e ha avviato una raccolta firme per cercare di bloccare il progetto. I sindacalisti fanno notare che, dal 2020, la normativa europea prevederà il divieto di mantenere parcheggiati i veivoli «all'interno degli ospedali» e sottolineano i rischi per la salute e la sicurezza. Dal deposito di carburante, a rischio incendio, ai rumori che andranno a disturbare i degenti («le facciate delle stanze sono costruite e composte per l'80% da grosse vetrate e vecchi infissi mai sostituiti dagli anni '60».

Il calcolo dei sindacati è che, con l'hangar, presso il San Carlo partiranno e atterreranno almeno tre o quattro voli giornalieri per tutto il Sud-Ovest della Lombardia, un numero evidentemente superiore alla pista di atterraggio esistente, poco utilizzata e costata 180 mila euro. Intanto, a gennaio, i tecnici dell'Arpa hanno eseguito alcune prove di impatto acustico al San Carlo. 

La questione è diventata politica perché il Movimento 5 Stelle del Municipio 7 ha avviato una raccolta firme autonoma, indirizzata al sindaco di Milano Giuseppe Sala, al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e all'assessore comunale all'ambiente Marco Granelli, per chiedere che la base non venga trasferita al San Carlo. Una raccolta firme in corso, anche con banchetti nella zona dell'ospedale, che ha generato alcune perplessità. 

Nel documento dei 5 Stelle, infatti, si cita un costo per l'hangar palesemente errato (500 milioni di euro, con tre zeri di troppo), ma anche un possibile «inquinamento atmosferico per la caduta di amianto dalle pale degli elicotteri», che pare altamente improbabile. Vero è che in passato l'amianto è stato trovato nelle pale dei mezzi dell'Agusta Westland, ma si trattava di velivoli militari e - in ogni caso - l'ipotesi della "pioggia di amianto" per la presenza degli elicotteri appare azzardata. I pentastellati contestano poi il fatto che, per costruire l'hangar, occorrerà anche abbattere alcuni alberi, con conseguente «riduzione di ossigeno», e ricordano che a pochi metri resterebbero il deposito farmaci e le cucine a gas.

Taglia corto, in un intervento su Facebook, il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti: «Stiamo aspettando - scrive domenica 12 marzo - le ultime rilevazioni di Arpa. In ogni caso, la realizzazione dell'hangar non è ancora stata decisa definitivamente».

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