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Bufera sull'ex ministro Bussetti: chiesta restituzione di 24 mila euro per trasferte non istituzionali

Il ministero dell'Istruzione chiede indietro i soldi dopo l'apertura di una indagine da parte della Corte dei Conti

E' bufera politica su Marco Bussetti, ex ministro dell'Istruzione nel governo Lega-5 Stelle (in quota Lega), per il quale la Corte dei Conti ha aperto una inchiesta sulle trasferte di lavoro non sufficientemente giustificate dal politico salviniano, per il quale anche il ministero stesso ha chiesto conto. 

E' di circa 25 mila euro la cifra che il ministero dell'Istruzione vorrebbe vedersi restituita da Bussetti che, dopo la fine del governo gialloverde, è tornato a Milano a dirigere il provveditorato. Classe 1962, Bussetti è professore di educazione fisica e docente universitario. Nel 2011, dopo l'esperienza di preside, è entrato nella direzione scolastica regionale lombarda e, dal 2015, è stato responsabile per l'ambito milanese. Ha ripreso il suo ruolo dopo l'esperienza di ministro.

Sotto "accusa" alcuni mesi di diaria a cui non avrebbe avuto diritto (occorre soggiornare almeno quindici giorni in un mese a Roma per ottenere 3.500 euro, come contributo alle spese per i ministri che non risiedono nella capitale) e una serie di "missioni", 44 in particolare, che secondo gli accertamenti condotti dal ministero non si possono classificare come impegni di servizio o istituzionali; infine quattro trasferte per le quali mancherebbero (ma il condizionale è d'obbligo) le "pezze" giustificative.

Si parla di più di 10 mila euro per le diarie (tre mesi) non spettanti e di più di 13 mila euro per le trasferte non di servizio. Tra queste, un weekend in Costa Azzurra e la partecipazione alla festa di compleanno di Matteo Salvini oltre a diversi trasferimenti tra Roma e Milano che secondo gli accertatori sarebbero stati viaggi privati. Dall'interessato non arriva alcuna replica sul caso.

Le trasferte del ministro Bussetti: chieste dimissioni da provveditorato

Comprensibilmente è esplosa la polemica politica. Ad intervenire è Nicola Fratoianni, parlamentare di LeU e membro della Commissione Scuola alla Camera: «Dopo l’apertura dell’inchiesta della Corte dei Conti, gli uffici del ministero dopo aver verificato chiedono indietro i soldi delle false missioni, delle diarie non spettanti, delle ricevute mancanti per migliaia di euro al ministro dell’Istruzione del passato governo. Non c’è che dire, un fulgido esempio di correttezza e trasparenza della classe dirigente di stampo leghista», le parole del deputato.

«E' bene che si vada fino in fondo - prosegue Fratoianni - per rispetto delle centinaia di migliaia di docenti che per quattro lire svolgono un lavoro prezioso per il futuro del nostro Paese. E sarebbe bene anche che al ministero chi ha in passato ha chiuso un occhio per le irregolarità del ministro Bussetti venisse allontanato al più presto, se già non è stato fatto. Cosi come non è più accettabile la permanenza alla direzione del provveditorato di Milano del prof. Bussetti».

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