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Cambi ai vertici della sanità lombarda: il valzer delle poltrone

Cambi importanti ai vertici della sanità lombarda ad opera del governatore Formigoni. Critiche da parte del Pd: il solito valzer delle poltrone per accontentare la coalizione. Nominati anche i nuovi direttori generali dei più importanti ospedali milanesi

E' cambiata proprio ieri la guida degli Irccs, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, punta di diamante del servizio sanitario Lombardo.

Alla presidenza della Fondazione Policlinico-Mangiagalli è andato Giancarlo Cesena, in quota a Comunione e Liberazione. Per quanto riguarda l’Istituto Nazionale dei Tumori, la poltrona di numero uno è passata da Carlo Borsani a Antonio Colombo, ex Confindustria.

Proprio Borsani passa alla guida dell’Istituto Neurologico Besta e Alessandro Moneta è migrato verso il Policlinico San Matteo di Pavia.

Il walzer delle poltrone però, non è gradito all’opposizione, che lo definisce da “manuale Cancelli”.
Secondo il Partito Democratico queste nomine rispondo all’esigenza di Roberto Formigoni, presidente della Regione, di mantenere un equilibrio precario all’interno della sua maggioranza. I quattro nuovi presidenti infatti, secondo l’opposizione, risponderebbero ognuno alle varie aree di influenza della maggioranza: Comunione e Liberazione, Berlusconi, Alleanza Nazionale e Lega.

Nominati durante la giornata di ieri anche i futuri direttori generali di molti ospedali del capoluogo e della Regione: Giuseppe di Benedetto al Policlinico, Pietro Caltagirone al San Matteo e Giuseppe di Leo al Besta. Infine all’Istituto dei Tumori ci sarà Gerolamo Corno, Alberto Scanni al Sacco e Luigi Corradini al Fatebenefratelli.

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