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Martedì, 30 Aprile 2024
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Storie dimenticate: La Vigna di Leonardo da Vinci a Milano

Nel 1495 Ludovico gli assegna l’incarico di dipingere l’Ultima Cena e gli concede la vigna

Una storia dimenticata lega Leonardo da Vinci alla città di Milano: la storia di una vigna. La vigna che nel 1498 Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo e intorno alla quale corrono leggende che coinvolgono il genio, le sue opere, i suoi seguaci; la vigna che rinasce oggi, finalmente, nel rispetto dei filari e del vitigno originari.

La storia

Dalla Firenze di Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci arriva a Milano, alla corte di Ludovico Maria Sforza detto il Moro, nel 1482. Nel 1495 Ludovico gli assegna l’incarico di dipingere l’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Nel 1498 Ludovico concede a Leonardo la proprietà di una vigna di circa 16 pertiche, che fu impiantata e coltivata nei campi in fondo al giardino della Casa degli Atellani, ultima traccia esistente del quartiere residenziale che il duca di Milano sognava per i suoi uomini più fedeli. Nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono e imprigionano il Moro e anche Leonardo lascia Milano, non smettendo mai di occuparsi della sua vigna: la riconquisterà quando i Francesi gliela confischeranno e in punto di morte, nel 1519, la citerà nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte al suo allievo prediletto Gia Giacomo Caprotti, detto il Salaì.

domenica 24 aprile – visita alla vigna di leonardo e alla chiesa di san maurizio con aperitivo finale a milano

Il museo

Nel primo Novecento, l’architetto Luca Beltrami, autore della ricostruzione del Castello Sforzesco e importante studioso di Leonardo, ricava dal confronto fra i documenti l’esatta posizione della Vigna di Leonardo nel giardino di Casa degli Atellani, dimora quattrocentesca appena restaurata dal celebre architetto Piero Portaluppi. Nel 1920 Beltrami fotografa i resti della Vigna e pubblica la sua ricerca in un libro, intitolato proprio “La Vigna di Leonardo”. Appena in tempo, prima che venga ricoperta dalle macerie dei bombardamenti del 1943.

Grazie alla volontà dei proprietari di Casa degli Atellani e della Fondazione Piero Portaluppi, sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica e del Governo Italiano, nel ventunesimo secolo è partita un’inedita ricerca storica e scientifica condotta dalla Facoltà di Scienze Agrarie di Milano in collaborazione con il massimo esperto in materia, il Professor Attilio Scienza. Scavi archeologici hanno permesso di ritrovare e riportare alla luce i camminamenti dei filari originali e, dalle analisi condotte sui campioni ritrovati negli scavi, è stato possibile ricostruire il profilo genetico completo del vitigno - Malvasia di Candia Aromatica - e nel 2015 ripiantarlo.

Purtroppo al momento il museo di via Bandello è temporaneamente chiuso.

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