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Cento Domeniche: un film che dà voce a tutti noi

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Altre informazioni Sito web visiondistribution.it

Per molti andare al cinema è un momento di relax e condivisione, che sia con il proprio partner, con gli amici o con la famiglia, la "serata cinema" riempie le vite di molte persone.

Se siete alla ricerca di un film potente, un delicato dramma che vuole dar voce a chi non ne ha, se state cercando una pellicola che vi faccia riflettere, allora Cento Domeniche, diretto dal grandissimo Antonio Albanese, è l'opera giusta.

Una vita semplice

Antonio, ex operaio di un cantiere nautico in prepensionamento, conduce una vita serena e appagante. Tra partite a bocce con gli amici, l'assistenza amorevole alla madre anziana e un rapporto cordiale con la sua ex moglie, Antonio trova la sua felicità nella normalità quotidiana. La notizia del matrimonio imminente di sua figlia Emilia riempie il suo cuore di gioia, spronandolo a realizzare il sogno di regalarle un ricevimento memorabile, utilizzando i risparmi di una vita intera.

L'inquietante scoperta

Tuttavia, la sua fiducia nella banca di sempre viene scossa quando Antonio inizia a notare comportamenti sospetti da parte dei dipendenti e dei direttori che si susseguono uno dopo l'altro. La speranza di realizzare il sogno di sua figlia si trasforma in un'impresa sempre più ardua, rivelando un lato oscuro del sistema bancario di cui Antonio non aveva mai sospettato. La sua lotta per mantenere la promessa fatta a Emilia diventa una discesa in un vortice di difficoltà e complessità.

Cento domeniche e la denuncia di un tradimento

Antonio Albanese cambia registro e abbandona i toni scanzonati, ma taglienti, dei suoi film precedenti, concentrandosi in una narrazione più profonda, traendo così spunto non solo da storie vere ma anche dal suo passato.

Le vicende si svolgono nelle zone del lecchese, dove il regista è nato; le "Cento domeniche" sono il tempo impiegato da un suo concittadino per costruire la propria casa.

La scelta è di narrare le vicende di un uomo comune che si scontra con l’avidità di alcuni individui che, anziché tutelare le persone, giocano con i loro risparmi e di conseguenza con i loro sogni.

“Chi custodisce i nostri soldi, non sempre custodisce i nostri sogni”

Attraverso ricerche approfondite, il regista dà voce alla disperazione di chi, come Antonio, si ritrova a perdere tutto per colpa di individui spregiudicati che avrebbero dovuto proteggerlo e tutelarlo. La sceneggiatura, scritta a quattro mani con il celebre Piero Guerrera, mira a rivelare la verità senza mezzi termini, portando alla luce il dolore che si estende oltre la vittima diretta, colpendo anche familiari e amici.

In conclusione, "Cento domeniche" emerge come un potente racconto di resilienza, mettendo in luce la fragilità di quella classe operaia che tiene in piedi l’Italia ma che troppo spesso viene considerata come ultima.

Il regista specifica che quest’opera non vuole essere una critica a tutto tondo, ma a singoli spregiudicati individui, che infettano il sistema bancario e che con le loro azioni hanno rovinato la vita di molte persone.
Antonio, l'uomo normale che lotta per onorare la promessa fatta a sua figlia, diventa il simbolo di una realtà diffusa. 

In questo viaggio cinematografico, lo spettatore è invitato a riflettere sulle conseguenze di queste azioni e della tragedia che donne e uomini hanno dovuto patire a causa di pochi individui.

Al cinema "Cento domeniche" di Antonio Albanese

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