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L'intervento

Disabili ai concerti, la promessa della ministra Locatelli

La ministra: "Vedere uno spettacolo è un diritto di tutti". E annuncia un tavolo al ministero della disabilità a settembre. Se ne occuperà anche il consiglio comunale di Milano, 'competente' per lo stadio di San Siro

Si tinge di politico il caso della milanese disabile di 35 anni, Silvia Stoyanova, che non potrà assistere al concerto di Taylor Swift allo stadio di San Siro, il 13 luglio 2024, e ha lanciato una petizione su Change che ha raccolto oltre 30mila firme. Lunedì si è espressa la ministra della disabilità, Alessandra Locatelli (politica lombarda della Lega): "Assistere a un concerto, vedere uno spettacolo e divertirsi sono un diritto di tutti", ha scritto la ministra su Facebook.

Locatelli ha poi promesso che aprirà, a settembre, un tavolo di lavoro "per un confronto serio e approfondito con tutti i principali soggetti coinvolti e interessati al tema". E ha specificato che, per migliorare l'accessibilità, "serve garantire la piena fruizione e partecipazione di tutti agli eventi musicali e ricreativi, alla vita". Infine, ha concluso affermando che "possiamo fare di più e meglio per garantire il diritto di tutti a trascorrere il proprio tempo ricreativo in libertà e autonomia, anche perché ciascuno possa vivere meglio e coltivare le proprie passioni".

Silvia, la 35enne milanese che aveva fatto partire il caso con un video su TikTok e poi con la petizione, aveva acquistato un biglietto 'vip', fronte palco, spendendo 300 euro, convinta di poter accedere facilmente con la sedia a rotelle. Tuttavia l'organizzazione le aveva specificato che non sarebbe stato possibile prendere posto in quella zona. Per un disguido sulle tempistiche, poi, la donna era rimasta esclusa anche dai posti per disabili, che sono limitati.

L'intervento della ministra segue quello di Lisa Noja, ex deputata e ora consigliera regionale lombarda di Italia Viva. "Tante volte - ha ricordato Noja, affetta dalla nascita da atrofia muscolare spinale (Sma) - ho patito l’esperienza dei concerti che ero costretta a vivere, separata dal gruppo di amici in spazi riservati e appartati cui potevo accedere solo con un accompagnatore. Intendo impegnarmi in prima linea per coinvolgere artisti, organizzatori di concerti e istituzioni affinché si trovi una soluzione che consenta a tutti di vivere le esperienze dei live pienamente, e non in spazi lontani, isolati, a numero chiuso".

Soluzione che potrà trovarsi soltanto mettendo intorno a un tavolo tutte le competenze. Le attuali regole, infatti, non dipendono né dagli artisti né dai promoter e organizzatori, ma dalle regole di sicurezza e dalla commissione territoriale che stabilisce, di volta in volta, a seconda del luogo e del tipo di spettacolo, quanti posti per disabili occorre riservare e, soprattutto, dove. 

È anche vero, però, che con le attuali regole spesso i disabili si trovano a fruire dello spettacolo in posti davvero angusti. Qualche anno fa, all'Arena di Verona, aveva fatto scalpore la protesta di una spettatrice in sedia a rotelle che, quando gli altri, davanti a lei, si erano alzati come spesso accade durante i concerti, non aveva più potuto vedere niente. La sua protesta aveva portato a realizzare, all'Arena, una pedana sopraelevata.

La pagina Facebook

E, su una pagina Facebook 'dedicata', che si chiama 'Sotto il palco anche io', appaiono fotografie di improbabili spazi per disabili, relegati addirittura all'esterno dello spazio (se all'aperto). D'altra parte, anche sul fronte sicurezza non sembra andare tutto liscio come dovrebbe. Sempre su quella pagina social, una persona racconta di una evacuazione per un'acquazzone improvviso, a un concerto del 2022 a Milano, con i disabili fatti allontanare per ultimi, mentre la loro localizzazione nello spazio che ospita l'evento dovrebbe invece consentire il contrario.

Insomma, si dovrà studiare un nuovo modo di contemperare la necessità che i disabili fruiscano meglio degli spettacoli dal vivo, con l'altrettanto fondamentale necessità di garantire loro la massima sicurezza, in teoria e nei fatti. Intanto la questione arriverà anche al consiglio comunale di Milano: considerando che San Siro è di proprietà di Palazzo Marino, è pronto un ordine del giorno di Alessandro Giungi e Alice Arienta (Pd) per chiedere una risistemazione degli spazi per disabili allo stadio, possibilmente aumentandone il numero.

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