rotate-mobile
La richiesta

Chiesta revoca del 41 bis per Cospito, l'anarchico dello sciopero della fame

Lo rende noto l'avvocato Flavio Rossi Albertini. I giudici devono ancora decidere

La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e gli organi centrali di polizia, nell'udienza di giovedì 19 ottobre davanti al tribunale di sorveglianza di Roma hanno chiesto la revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. Lo rende noto il difensore dell'anarchico, l'avvocato Flavio Rossi Albertini. I giudici si sono riservati di decidere. 

L'udienza era stata fissata dopo una istanza del difensore contro i rigetti da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio di due richieste di revoca anticipata del regime del carcere duro a cui è sottoposto Cospito che nei mesi scorsi ha messo in atto un lungo sciopero della fame. I giudici decideranno nei prossimi giorni.

Alfredo Cospito, divenuto noto in tutt'Italia per il suo prolungato sciopero della fame, era stato nel carcere di Opera (Milano) fino al mese di giugno, per ritornare in quello di Sassari, in Sardegna. Cospito, al 41 bis - il regime cosiddetto del 'carcere duro' - si trovava nel penitenziario lombardo per problemi di salute insorti durante il suo sciopero della fame. Lo scorso aprile il condannato, 55 anni, aveva annunciato di avere sospeso - dopo quasi sei mesi - la sua protesta contro il 41 bis, che l'aveva fatto dimagrire di 50 chili.

Chi è Alfredo Cospito e perché è in carcere

Nato a Pescara nel 1967, Alfredo Cospito è ritenuto uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese. Viene ritenuto uno dei leader della Fai, la Federazione anarchica informale, movimento composto da vari gruppi dediti all’intimidazione armata rivoluzionaria e ritenuto dagli inquirenti un'associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

Il 55enne è in carcere già da 10 anni per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Un attentato rivendicato dal Nucleo Olga della Fai con una lettera inviata al Corsera. Cospito venne arrestato quasi subito con il suo complice e amico, Nicola Gai, che è tornato libero nel 2020 dopo uno sconto della pena in appello.

Mentre era in carcere, Cospito è stato accusato anche dell’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, la cui esplosione non ha causato vittime. Nonostante questo, la Cassazione ha riformulato l'accusa ai danni del detenuto in strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede anche l'ergastolo ostativo. Dopo sei anni passati regime in Alta Sicurezza, c'è stato il passaggio al regime del 41 bis. Decisione presa anche per i suoi scambi epistolari avvenuti negli ultimi 10 anni con anarchici e riviste del settore. Cospito è stato il primo anarchico a finire al 41 bis.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiesta revoca del 41 bis per Cospito, l'anarchico dello sciopero della fame

MilanoToday è in caricamento