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Martedì, 30 Aprile 2024
Il processo / Corbetta

Cocaina nell'auto della collega: condannato il comandante della polizia locale

Lo ha deciso il giudice del Tribunale Elisabetta Canevini che ha aumentato la pena

È stato condannato a 8 anni di carcere Salvatore Furci, ex comandante della polizia locale di Trezzano sul Naviglio (Milano) imputato per aver fatto piazzare, nel gennaio 2020, da un complice cinque dosi di cocaina nell'auto di Lia Vismara, comandante della polizia locale di Corbetta, per vendicarsi, è l'ipotesi, del suo licenziamento. Lo ha deciso il giudice del Tribunale Elisabetta Canevini che ha aumentato la pena rispetto ai 7 anni e 4 mesi chiesti dal pm Gianluca Prisco. Furci, visibilmente scosso, dopo la lettura del dispositivo ha affermato: "8 anni quando non ci sono prove".

"Sono contenta, perché dopo due anni si è conclusa una vicenda che si è trascinata con risvolti che ci hanno fatto patire parecchio", ha dichiarato in aula Lia Vismara. "Ottimo lavoro del pm - ha aggiunto Vismara - . È encomiabile per come sia riuscito a ribaltare la situazione. Era una cosa insperabile dato che ero accusata di reati pesanti. Non credo però che sia finita qui". Il giudice Canevini ha anche disposto che il risarcimento nei confronti di Vismara sia da liquidarsi con una causa civile e al momento ha stabilito una provvisionale di 100mila euro.

Il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, ha dato la notizia alla sua città su Facebook. "Carissimi concittadini - ha scritto - dopo due anni di calunnie e fango ora finalmente la nostra città riabbraccia la luce della verità e della giustizia. Un’ottima notizia per tutta la nostra comunità e per le persone che ci stimano e che che ci sono state vicine. Oggi il tribunale di Milano ha condannato a 8 anni di carcere e a 33 mila euro di multa l'ex vigile Salvatore Furci, accusato dalla Dda di Milano di aver incastrato la nostra comandante della polizia Locale nascondendole della droga in auto. Questo col scopo di infangare, denigrare, e cercare di distruggere persone integerrime e rette con mezzi meschini e vergognosi".

"Orgogliosi di aver fatto trionfare la verità e fieri di aver operato sempre e solo per il bene di Corbetta. La giustizia non si ferma, però, perché presto ci saranno ulteriori sviluppi e tutti gli autori di questo vile complotto avranno ciò che meritano come richiede la legge", promette. "Noi continuiamo e continueremo a camminare a testa alta nonostante il fango scagliato da chi voleva la testa di persone per bene servite su un piatto d'argento: ora, invece, a queste persone diciamo che resteranno a digiuno".

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