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Le violenze / Gorla / Viale Monza

Aggredisce i passanti urlando "Allah è grande. Oggi muoiono tutti", espulso

La decisione è arrivata dopo l'arresto nel mese di ottobre: ecco cosa diceva

Urlava "Allah è grande. Oggi muoiono tutti. Allah akbar". Nel frattempo aggrediva i passanti con calci pugni e sputi mentre impugnava il Corano in mano. È stato espulso l'egiziano fermato dalla polizia di Stato dopo il suo pomeriggio di 'follia' del 14 ottobre, in zona viale Monza a Milano.

Nel pomeriggio di mercoledì 3 gennaio, gli agenti hanno eseguito l'espulsione dal territorio nazionale del 33enne, che era stato arrestato con l'accusa di lesioni con finalità di discriminazione razziale. Il provvedimento di espulsione, decretato dal Prefetto di Milano, è stato eseguito con accompagnamento coattivo in frontiera su disposizione del questore Giuseppe Petronzi.

Le aggressioni con il Corano in mano

La violenza esplode nel primo pomeriggio del 14, a pochi giorni dall'attentato di Hamas che ha riaperto la guerra in Israele e Palestina. Gli agenti delle volanti vengono inviati dalla centrale operativa della questura milanese in viale Monza dove era stato segnalato un uomo che, in tunica grigia, aggrediva i passanti senza alcun motivo apparente. All'incrocio con via Vipacco, i poliziotti si trovano davanti il presunto aggressore. Ha il corano in mano ed è in evidente stato di agitazione. Lo bloccano. Sulla volante il 33enne avrebbe continuato a urlare agli agenti frasi come: "siete miscredenti, ebrei, dovete rendere conto a Dio".

Subito dopo, i poliziotti vengono avvicinati da alcune persone che raccontano le precedenti aggressioni. Tra questi un ecuadoriano di 44 anni. Mentre il sudamericano percorreva via Pindaro in direzione viale Monza, era stato raggiunto dall'egiziano che gli aveva chiesto un accendino per la sigaretta; alla risposta negativa, il 33enne lo aveva strattonato alle spalle afferrandogli lo zaino e facendolo cadere rovinosamente sul selciato per poi trascinarlo per alcuni metri, prima di colpirlo con calci e pugni, urlando in italiano "Allah è grande, oggi muoiono tutti, Allah akbar". La vittima, nel tentativo di difendersi, era stata anche morsa alla mano e alla testa prima di venire soccorso da una persona che aveva assistito alla scena.

Gli sputi contro i poliziotti

L'uomo arrestato, che quel giorno aveva aggredito anche altri due passanti, dopo aver sputato verso gli agenti e tentato di colpire con la nuca reiteratamente il poggiatesta posteriore e il plexiglass di separazione dell'abitacolo della volante, viene portato via in ambulanza, da operatori sanitari da lui definiti "infedeli". Arriva al Policlinico in forte stato di agitazione. Al termine di consulto psichiatrico, gli viene riscontrato 'un monotematico orientamento di ostilità verso l’Occidente'.

In un secondo momento, gli agenti della Digos fanno una perquisizione domiciliare a Legnano, nella casa del 33enne. Da una verifica in banca dati, è risultato avere precedenti di polizia per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Passano i giorni e il 30 dicembre la misura cautelare in carcere a San Vittore, dove il 33enne egiziano si trovava, viene sostituita con il divieto di dimora presso il comune di Milano. E per finire, tocca all'Ufficio Immigrazione della questura provvedere al suo rimpatrio in Egitto.

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