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Cronaca Porta Venezia / Corso Venezia

Milano, 70mila in corteo per le vittime delle mafie (presenti anche Sala e Schlein)

L'appuntamento alle 9 in corso Venezia. Poi il corteo in centro

Davanti i familiari di 500 persone che hanno pagato con la vita una battaglia non loro. Dietro tutti gli altri. Oggi, martedì 21 marzo, Milano ricorda i morti ammazzati dalle mafie con una manifestazione nazionale organizzata da Libera e Avviso Pubblico per celebrare la 28esima "giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie". 

"Dopo gli anni difficili della pandemia si potrà quindi colmare anche fisicamente le distanze e tradurre il 'noi' che da sempre anima l'impegno di Libera in un grande e caloroso abbraccio rivolto a loro", avevano annunciato gli organizzatori alla vigilia. E la risposta della gente è stata meravigliosa. 

Presenti anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, e la neosegretaria del Pd, Elly Schlein, che si è unita al corteo in San Babila. "Sono molto contenta di essere qua, è una bella giornata oggi, ci sono tanti giovani, amministratori e amministratrici. È bello", ha detto Schlein a Sala quando i due si sono incontrati al corteo. Il sindaco ha ricambiato il saluto e ha aggiunto un invito a incontrarsi a tu per tu: "Ti porto un po' di idee su cui stiamo lavorando, idee concrete come il Forum sull'Abitare, che vorrei spiegarti nel dettaglio", ha detto Sala alla segretaria del Pd.

La Schlein al corteo di Milano

In migliaia - 70mila circa - si sono ritrovati in corso Venezia verso le 9, luogo scelto per la partenza del mega corteo diretto in Duomo. Lì, nella piazza simbolo di Milano, poi un momento di grande impatto emotivo con la lettura dei nomi di tutte le 1.069 vittime innocenti delle mafie e un evento conclusivo di Don Luigi Ciotti, "papà" di Libera. Davanti al serpentone lo striscione "È possibile", slogan scelto da Libera e Avviso pubblico per la manifestazione.

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Libera ha scelto di tornare a Milano perché quest'anno ricorre il trentennale della strage mafiosa di via Palestro in cui persero la vita cinque persone, "per ribadire che mafia e corruzione sono un problema nazionale e internazionale e perché, nell'epoca delle mafie 'imprenditrici' che sparano di meno non per sopraggiunti freni morali ma grazie a un sistema economico globale che permette loro di arricchirsi quasi nell'ombra e senza destare troppi allarmi, diventa fondamentale denunciare il rischio di una sottovalutazione del fenomeno mafioso e riaffermare che non esiste territorio, né Regione, né Stato che possa dirsi esente da questo parassita della democrazia", avevano sottolineato dal comune meneghino. 

Milano, il corteo per le vittime delle mafie

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