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Cronaca Porta Venezia / Via Marcello Malpighi

L'ex conduttore Rai Cozzi ha ucciso anche l'imprenditore Cappelletti: nessun dubbio

L’indagine sulla morte dell’imprenditore, ritrovato morto il 13 settembre 1998 a Milano

Non ci sarebbero dubbi: può essere stato soltanto l’ex conduttore televisivo Alessandro Cozzi ad uccidere l’amico e imprenditore Alfredo Cappelletti con un colpo di coltello al petto.

Lo pensano i giudici della corte d’Assise di Milano che a luglio 2017 condannarono all’ergastolo l’ex volto della trasmissione Rai “Diario di Famiglia”: la sua responsabilità, scrivono nelle motivazioni della sentenza, è “provata” dagli elementi di prova racconti nel corso dell’istruttoria del processo. Soprattutto perché “l’omicidio di Cappelletti non poteva essere stato compiuto da altri se non dall’imputato che si era recato negli uffici dell’Innova con la vittima, solo poche ore prima del ritrovamento del suo cadavere”.

L’indagine sulla morte dell’imprenditore, ritrovato morto il 13 settembre 1998 a Milano nel suo ufficio di via Malpighi, a due passi da Porta Venezia, venne archiviata per due volte come caso di suicidio. Nel 2011 il fascicolo venne riaperto dal pm Maurizio Ascione dopo che, nel frattempo, l’ex conduttore tv era finito in carcere per un altro omicidio, quello dell’imprenditore Ettore Vitiello, con cui si era indebitato per 17 mila euro. La terza richiesta di archiviazione venne bocciata dal gip Franco Cantù Rajnoldi, che dispose l’imputazione coatta di Cozzi, proprio alla luce delle “assordanti analogie” tra l’omicidio di Vitiello e la morte di Cappelletti.

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