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Cronaca

Le procure non sono d'accordo: rilasciato a Milano, riarrestato

La vicenda del pakistano 24enne accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per il gip di Milano indizi non chiari, per quello di Bari inequivocabili

Arrestato, liberato, riarrestato. Non finisce la "telenovela" del pachistano Amjad Zulfqar, 24enne finito in una inchiesta della procura di Bari sul terrorismo internazionale. Il giovane era stato fermato a Milano, in zona Porta Romana, ed è accusato "soltanto" di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ma il 12 maggio il suo fermo non è stato convalidato dal gip milanese, che ne ha quindi ordinato la scarcerazione.

I magistrati di Bari, però, non sono d'accordo con la lettura dei colleghi milanesi, per cui di fatto Zulfqar non viene scarcerato perché, dal capoluogo pugliese, parte un nuovo ordine di carcerazione. Il nodo sta in interpretazioni diverse delle stesse intercettazioni telefoniche. 

Nelle telefonate intercettate, il 24enne sembra organizzare viaggi "privati" dalla Turchia alla Grecia e poi dalla Grecia all'Italia. Ad esempio: «(in Turchia) ho una persona che ha dei taxi e con tariffe più alte del normale li farebbe arrivare in Grecia. Poi, in qualsiasi posto della Grecia, vado io personalmente e li porto con me. In qualsiasi maniera, faccio preparare documenti falsi per portarli». Per Bari è la prova inequivocabile che Zulfiqar sia un passeur, ma per Milano si tratterebbe del racconto di una esperienza pregressa e dunque del racconto di come "di solito" si fa a transitare di Paese in Paese, non una chiara ammissione diretta di responsabilità.

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