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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

L'ucraina restituisce l'accredito al giornalista Salvatore Garzillo

Il cronista trapiantato a Milano era stato bloccato alla frontiera polacco-ucraina a febbraio

Il cronista napoletano (ma di base a Milano) Salvatore Garzillo, 35 anni, potrà tornare in Ucraina. A febbraio era partito per il paese martoriato dalla guerra d'invasione ma non aveva potuto raggiungere la capitale Kyiv per continuare il suo racconto, come aveva già fatto nei mesi scorsi, perché bloccato alla frontiera: l'Ucraina lo aveva incluso in una black list di (pochi) giornalisti europei, tra cui anche altri italiani, e lo aveva respinto in Polonia. 

Ora, dopo un intenso lavoro della diplomazia italiana, Garzillo (collaboratore freelance di Ansa, Fanpage e alcune testate internazionali) ha ottenuto nuovamente l'accredito. Secondo quanto riferito dall'ambasciatore italiano a Kyiv, Pier Francesco Zazo, gli ucraini "temono collegamenti con i russi che hanno fatto della disinformazione una delle loro armi preferite". Ma il diplomatico ha aggiunto che "la libertà di stampa è un valore fondamentale e sarà uno dei criteri di valutazione nell'ottica di una futura adesione all'Unione europea da parte dell'Ucraina".

Non si sa con esattezza come mai a Garzillo fosse stato negato (nel 2023) l'ingresso nel paese, dopo che vi si era già recato a lungo nel 2022. Probabilmente il motivo risale al 2014, quando il cronista trapiantato a Milano era stato in Donbas per raccontare quello che, in quel momento, era il fronte di guerra più 'forte', pubblicando reportage che però erano distanti anni luce da una eventuale propaganda filorussa. E, durante questo periodo di 'riposo forzato' in Italia, Garzillo non ha mai mancato, sui social, di manifestare il suo sostegno personale al popolo ucraino, aggredito dalla Russia su larga scala dal 24 febbraio 2022.

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