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Cronaca

San Raffaele, mossa a sorpresa: piano alternativo senza esuberi

Il taglio sarebbe però garantito dalla rinuncia agli incentivi e dal passaggio al contratto degli ospedalieri privati. Secco "no" dei sindacati

Nicola Bedin, l'a.d. del San Raffaele, ha presentato a sorpresa un piano alternativo a quello sul tavolo delle trattative fino alla settimana scorsa. La prima ipotesi prevedeva un taglio di costi da 29 milioni di euro con la quantificazione di 450 persone in esubero. I sindacati erano già sul piede di guerra, martedì quella che potrebbe essere una svolta. Non indolore, però.

Il nuovo piano taglia la stessa cifra ma senza esuberi. In che modo? Chiedendo ai dipendenti la rinuncia al piano incentivi varato nel 2010 e il passaggio al contratto Aiop, quello dell'ospedalità privata, anziché pubblica come oggi. Secondo le prime stime, un taglio complessivo degli stipendi del 10% soprattutto attraverso la prima misura. L'azienda fa anche sapere, però, di essere disposta a riconsiderare misure di incentivazione una volta superata la crisi dell'ospedale, che nel primo trimestre del 2012 è costata 34 milioni di euro di perdita.

Le rappresentanze sindacali del San Raffaele non l'hanno presa bene. E hanno respinto la proposta alternativa, affermando che l'azienda chiede sacrifici "solo a infermieri, tecnici e amministrativi, lasciando intatte le compartecipazioni dei primari": secondo i sindacati, il San Raffaele chiede che "a pagare la crisi siano solo i lavoratori che guadagnano tra i mille e i duemila euro al mese".

Nella giornata di giovedì i sindacati redigeranno la lettera di risposta. Intanto è convocata per venerdì alle 8 l'assemblea dei lavoratori dell'ospedale.

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