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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scioperi

Sciopero Atm a Milano: domani metro, bus e tram a rischio, gli orari

L'agitazione durerà 24 ore. Ecco orari e fasce di garanzia

Ventiquattro ore di possibile caos. Domani, lunedì 18 settembre, a Milano e nel resto d'Italia va in scena lo sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico locale. L'agitazione è stata indetta dalle sigle Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato, Adl Cobas e Faisa Confail. 

Sotto la Madonnina saranno a rischio per tutto il giorno gli autobus, i tram e i treni delle cinque linee metropolitane di Atm, l'azienda che gestisce il Tpl nel capoluogo meneghino. "Lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18", ha segnalato la stessa società di Foro Bonaparte. Quindi a Milano saranno "attive" due fasce di garanzia: i mezzi saranno assicurati da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Per il resto della giornata il rischio invece è che pullman, tram e metropolitane si fermino. 

La decisione di proclamare l'agitazione - ha chiarito Faisa Confail in una nota - arriva "da salari da fame rispetto al costo della vita, orario di lavoro e carichi di lavoro che continuano ad aumentare a fronte di pochi spicci, e in alcune realtà, a fronte di zero, sicurezza sul lavoro disattesa".

"La fotografia è ben chiara, abbiamo una parte padronale, con la complicità di questo governo incapace di una vera politica sociale ma prodigo di propaganda, che ha intenzione di schiacciare ancora di più i lavoratori a favore di un sempre suo maggiore arricchimento e alla ricerca della possibilità di sfruttamento di una classe lavoratrice alla fame", hanno concluso dal sindacato, che si era anche detto a ritirare lo sciopero in caso di confronto diretto col governo, che evidentemente non è arrivato.

Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato, Adl Cobas dal canto loro hanno richiesto "un aumento salariale di 300€" e "la riduzione a 35 ore settimanali a parità di salario". Le sigle hanno poi auspicato "la riduzione dei periodi guida e dei nastri di lavoro" e "un reale adeguamento delle tutele sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti che utilizzano i mezzi del trasporto pubblico". "È tempo e ora dì dire basta alla politica della concertazione che in tutti questi anni è stata corresponsabile e ha prodotto solo un impoverimento della classe lavoratrice, una continua erosione dei diritti e delle conquiste", hanno concluso i lavoratori, rimarcando che "i salari sono i più bassi d’Europa, il lavoro è sempre più duro, le responsabilità sono sempre maggiori".
 

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