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Cronaca Forlanini / Via Decorati Al Valor Civile

Sparatoria Forlanini: la normalità è rosso sangue e profuma di gelso

Quindici ore dopo i nove colpi di pistola che hanno ferito il 39enne di Quarto Oggiaro, le chiazze ancora umide del sangue perso dal corpo crivellato sono lì a ricordare ai passanti che è realmente successo

I segni tracciati a terra dalla scientifica col gessetto bianco, le macchie di sangue di Massimo Esposito, i curiosi che si fermano a guardare. E' quanto rimane sul luogo dell'agguato, avvenuto lunedì 15 ottobre, in un corridoio pedonale che costeggia via Decorati Al Valor Civile, zona Forlanini.

Nonostante l'aria fresca di una giornata assolata e l'odore di gelso sembrino aver deciso di voltare pagina, quindici ore dopo i nove colpi di pistola che hanno ferito il 39enne di Quarto Oggiaro, le chiazze ancora umide del sangue perso dal corpo crivellato sono lì, a ricordare ai passanti che è realmente successo.

Nascosto tra i palazzi del quartiere, il vialetto, conosciuto con il nome di via del Gelso per la presenza di un alto albero, è diventato improvvisamente il centro della cronaca milanese: quando, intorno alle 19:20, due uomini in sella ad un T-Max scuro, hanno teso l'agguato ai danni di Esposito. Il 39enne è ora in prognosi riservata al S. Raffaele dopo che due proiettili lo hanno centrato al braccio destro, tre alla coscia sinistra e quattro alla coscia destra. La ripresa dell'uomo, al momento, sembra essere l'unica speranza per comprendere meglio la dinamica e il movente. E' stato lui ad indicare il modello dello scooter dei suoi carnefici, prima di perdere i sensi.

Una residente del palazzo di fronte al luogo della sparatoria racconta a MilanoToday di sentirsi fortunata perché di solito fa quella strada prima di rientrare a casa. Ieri ha cambiato idea, ed ha percorso il vialetto parallelo. E, poco dopo essere rientrata nella sua abitazione, ha sentito gli spari. Dal balcone di casa sua ha poi seguito tutti i rilievi della scientifica, fino alle 23 circa, quando hanno chiuso il furgone e sono andati via.

Gli investigatori stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e di quelle installate lungo il possibile percorso dei motociclisti prima e dopo l'assalto. I carabinieri ne sono certi: si è trattato di un agguato per uccidere. L'ipotesi che prende corpo è che Esposito, di origini campane, ma nato e residente a Milano, potrebbe aver avuto un appuntamento con chi lo voleva morto.

Non aveva precedenti, e i carabinieri sembrano escludere che si tratti di una vicenda legata alla sua famiglia campana. Si sta indagando, invece, su che cosa facesse per vivere. Esposito infatti, che è separato e abita da solo, risulta disoccupato dal '99 ma ha sempre pagato regolarmente l'affitto del suo appartamento in zona Comasina.

E' una mattina tranquilla quella di martedì 16, carabinieri, sanitari e media hanno riempito la strada per poche ore. Adesso non c'è più il nastro dell'arma a delimitare la zona. Rimangono soltanto quelle macchie. Sono loro a limitare i passi delle signore che rincasano con le buste della spesa, e degli anziani che passeggiano i cani. Macchie di gesso bianco e rosso del sangue sull'asfalto per allontanare dalle menti dei passanti la cosiddetta normalità.
 
 
 

 

 

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