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Cronaca Locate di Triulzi

Funerali Massari: commozione, rabbia e voglia di giustizia tra i presenti

In 200 hanno partecipato ai funerali di Luca. Molti non lo conoscevano, ma hanno voluto essere lì per solidarietà. C'è commozione ma anche rabbia, rassegnazione e tanta voglia di giustizia. Un presente: "Che non succeda più"

A dargli l’ultimo saluto si è stretta tutta Locate, a partire dal sindaco Saverio Preli. Lutto cittadino, come anche a Milano, e negozi chiusi in segno di lutto e vicinanza con Luca. E tanta gente dentro e fuori la chiesa di S. Vittore, per esserci nel momento più doloroso. Tanti colleghi taxisti, naturalmente, giunti in piccoli gruppi da Milano, e tantissima gente comune, non solo di Locate ma anche dei paesi vicini e di Milano.

Gli applausi scroscianti all’inizio e alla fine della cerimonia, e il silenzio mentre gli altoparlanti diffondevano la voce di don Domenico De Bernardi, parroco di S. Vittore. Che nell’omelia ha cercato di trasmettere la forza della responsabilità cristiana verso gli altri: “oltre l’istinto egoistico, dov’è tuo fratello?”. E ancora: “la persona è un tesoro vero. Deve essere cercata, avvicinata, incontrata. Luca amava incontrare le persone. Questo incontro sincero deve portare all’approfondimento dell’amore verso l’altro. Dobbiamo avere la spassionata attenzione al bisogno dell’uomo, del nostro fratello. Perché dietro alla persona che incontriamo c’è Dio: e quello che facciamo, o non facciamo, all’uomo, lo facciamo o non lo facciamo a Dio”.

Don Domenico ha concluso: “ora non tocca a me un giudizio su quanto è accaduto, ma esorto tutti a recuperare una decisa volontà di umanità. Ai tanti amici di Luca dico: l’incontro di oggi sia fonte di una domanda: che cosa posso e devo fare? Che sia un impegno al rispetto, alla stima, alla cordialità dei rapporti”.

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Funerali Massari: guarda le foto


Tra i politici che hanno voluto salutare Luca per l’ultima volta, il presidente del consiglio regionale Davide Boni e di quello provinciale Bruno Dapei (in rappresentanza delle rispettive istituzioni), poi gli assessori regionali Raffaele Cattaneo e Romano La Russa, e anche il candidato sindaco di Milano per il centrosinistra Giuliano Pisapia (“non c’è niente da dire oggi, c’è solo da partecipare al dolore”).

Pochissima la voglia di parlare, sia tra quelli che conoscevano Luca sia tra quelli che non lo conoscevano. Palpabile la rabbia, dietro il silenzio generale, e anche una certa rassegnazione. Il commento più frequente è la speranza che almeno ci sia giustizia umana, come a volte non c’è, e che gli arrestati vengano sottoposti a una pena adeguata a quello che hanno fatto. Il futile, futilissimo motivo che ha portato alla morte di Luca Massari genera angoscia, insicurezza.

“E’ come se ci fossimo resi conto che si può morire per niente, al giorno d’oggi”, dice un ragazzo che non conosceva Luca ed è qui per solidarietà. “Se li condannano è il minimo, ma il fatto è che non dovrebbe succedere a nessun altro”, è la voce di una signora anziana di Locate che, anche lei, non conosceva Luca, ma non trattiene la commozione al passaggio del feretro.

“Siamo in trincea, ogni giorno, e come noi anche altri che fanno lavori come il nostro”, commenta un taxista che era amico di Luca. “Non possiamo farci molto, ora dovrebbe partire una serie d’incontri con le autorità, ma le misure di sicurezza non sono mai abbastanza se c’è gente del genere che circola libera”.

 Luca Massari, dopo il funerale, è stato portato a Lambrate per la cremazione, poi riposerà nel cimitero di Locate Triulzi. “Che serva ad esempio, che non succeda più”, chiedono alcuni ragazzi che assistono da lontano alla cerimonia, sotto i portici di fronte alla chiesa, dall’altra parte della piazza.

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