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Cronaca

Caso Galli, I magistrati hanno ascoltato due scienziati (come testimoni)

Nel pomeriggio di mercoledì gli inquirenti hanno ascoltato Maria Rita Gismondo e Massimo Puoti

È stata sentita come testimone nell'inchiesta sui presunti concorsi truccati Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all'ospedale Sacco di Milano. La scienziata, secondo quanto emerso, avrebbe avuto un pesante screzio con Massimo Galli (indagato per falso e turbativa d'asta) perché si sarebbe opposta a una delle presunte nomine pilotate che sarebbero state sostenute dall'infettivologo. Gismondo, arrivata nel pomeriggio di mercoledì 6 ottobre, è stata ascoltata per ore dai Pm e non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti.

Sempre nel pomeriggio di mercoledì gli inquirenti hanno ascoltato Massimo Puoti, direttore Malattie infettive dell'ospedale Niguarda di Milano; il professionista sarebbe stato penalizzato in un concorso pubblico dal virologo Massimo Galli. Secondo quanto emerso dall'inchiesta, Galli (nella veste di presidente della commissione giudicatrice) avrebbe condizionato l'intera procedura allo scopo di penalizzare Puoti per favorire un altro candidato, poi risultato vincente.

"Ho risposto alle domande, i pm sono stati cordiali, ma non chiedetemi altro, mettetemi nei miei panni - ha detto interpellato dai cronisti -. Quello che posso dire è che rinnovo la mia stima a Galli e che non sono stato io a denunciare".

Una dichiarazione in linea con quella rilasciata precedentemente: "Massimo Galli è un amico, è una persona che stimo molto, è stato un grande personaggio che va in pensione, ed è una persona assolutamente rappresentativa del meglio dell'infettivologia universitaria italiana", aveva detto Puoti all'Adnkronos nel pomeriggio di martedì. "E un sistema Paese in cui la meritocrazia non esiste - aveva proseguito -. Non c'è mai un'inchiesta seria sul sistema Paese, ma si punta su un personaggio piuttosto che un altro invece di riconoscere che c'è un sistema generale a livello universitario e non solo. Che il sistema funzioni così è una cosa normalissima, non c'è niente da stupirsi; chi fa finta di non saperlo persegue questo o quello sulla base di inchieste mirate, si processa il dito e non si guarda la luna".

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