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Il caso

Buccinasco perde in Tribunale contro i Papalia. Il sindaco: "Da lì ce ne andiamo"

Oggetto del contendere: un cancello che impedisce ai Papalia l'accesso alla parte comune di uno stabile in parte confiscato e in uso al Comune di Buccinasco

Il Comune di Buccinasco è stato sconfitto in Tribunale dalla famiglia Papalia. Oggetto del contendere un cancello che divide in due il cortile di via Nearco 6, dove da un lato vive Rocco Papalia con la moglie (è stata lei a far causa al Comune) e dall'altro lato è situato un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Il Comune aveva fatto installare un cancello per 'separare' nettamente i due ambiti. La donna ha reclamato il suo diritto all'accesso alle parti comuni ed ora il Tribunale civile le ha dato ragione.

Dall'amministrazione comunale fanno notare che il cortile "affaccia esclusivamente sui locali" assegnati al Comune di Buccinasco, nel 2014, e precedentemente confiscati alla criminalità organizzata. Il sindaco Rino Pruiti promette che rimuoverà il cancello ma si adopererà anche per restituire allo Stato l'immobile confiscato. Dicendosi profondamente amareggiato, Pruiti afferma che "il nostro Comune non può convivere con esponenti della criminalità organizzata".

"Più volte in questi anni - continua il sindaco - ho invitato la magistratura, il parlmaneto, la commissione parlamentare antimafia e l'agenzia dei beni sequestrati e confiscati a intervenire prima che si arrivasse alla sentenza. Il potere di cambiare le leggi non spetta a noi. Le sentenze si rispettano e oggi non possiamo che agire secondo quanto stabilito dal Tribunale. Rimuoveremo quel cancello che ci separa dalla famiglia Papalia. Ma noi non ci saremo più. Non possiamo stare nello stesso luogo che utilizza chi non ha mai chiesto scusa alla nostra comunità dopo 26 anni di carcere per reati di associazione a delinquere, droga, armi, sequestri, omicidio".

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