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Domenica, 28 Aprile 2024
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A Milano un artigiano su due è straniero: "Danno lavoro anche agli italiani"

L'Unione Artigiani snocciola i dati del 2023 e afferma che il futuro del settore è multietnico

A Milano gli artigiani sono stranieri. A rivelarlo i dati dell’Unione Artigiani. Il 46% degli operanti in questo macro settore, in città, non è italiano. La ricerca è stata presentata venerdì al Milano Luiss Hub nell'incontro "Dal mondo alla città: strategie di successo per gli imprenditori artigiani di origine straniera", evento promosso nell'ambito del Forum sull'economia urbana di prossimità voluto dal Comune di Milano.

Quasi 10mila titolari di ditte artigiane nel capoluogo lombardo provengono da ogni angolo del mondo. Numero che raddoppia se si considera anche l’area metropolitana e di Monza. "Micro e piccole imprese che producono reddito, integrazione e opportunità di lavoro anche per la manodopera italiana", commenta l’associazione. 

Età e nazionalità

Dai dati, registrati a fine 2023, emerge che l’età media degli artigiani stranieri è più bassa degli italiani. Il 60% dei professionisti provenienti da altri paesi che lavorano a Milano ha meno di 50 anni. La distribuzione sul territorio meneghino è molto precisa: solo il 3% degli artigiani stranieri ha scelto il centro città, mentre il 60% si è posizionata a nord del capoluogo lombardo. 

Un’impresa straniera su due a Milano è di origini africane. L'Africa, infatti, è il continente più espanso con oltre 9mila realtà (40%). Di queste la maggioranza arriva dall’Egitto: più di 7mila imprese, seguono marocchini e tunisini. Il 31% dei titolati di imprese straniere arriva dall’est Europa (in testa i rumeni), mentre il 16% dall’Asia (di cui la metà è cinese). Seguono Sud America e Centro America. Sono solo 12 gli artigiani provenienti dall’Oceania a Milano. 

I settori

Ma in che settore si sono specializzati gli stranieri a Milano? Estetica, tessile, edilizia, pulizie, trasporti ed elettronica. Nello specifico, per quanto riguarda i segmenti dell’estetica e del tessile, gli stranieri superano gli italiani. Basti pensare che il 54% dei parrucchieri e degli estetisti nel capoluogo lombardo non sono d'origine italiana. Molto alte anche le percentuali negli altri settori, con l’edilizia degli stranieri che rincorre le imprese autoctone. Le donne, i particolare, sono in maggioranza nel settore dei servizi alla persona e nel tessile. 

Artigianato straniero

"Occorre consolidare questa sempre più rilevante presenza, nella pienezza del rispetto delle regole, dell'artigianato e del commercio straniero nel sistema economico milanese - ha dichiarato Marco Accornero, segretario di Unione Artigiani - per questa ragione lanciamo la proposta di istituire una cabina di regia pubblico - privata dedicata agli aspiranti e ai già imprenditori migranti che metta insieme le istituzioni e le esperienze di enti, associazioni e terzo settore, in alleanza con la rete consolare della città. Per gli italiani oggi fare impresa è meno difficile ma gli stranieri che vogliono diventare imprenditori fanno fatica anche solo ad aprire un conto corrente o ad accedere al credito, senza parlare delle difficoltà nel relazionarsi con la burocrazia. Certamente possono contare su realtà come la nostra ma se non si mettono insieme le risorse presenti sul territorio rischiamo di compromettere tante opportunità di lavoro e riscatto sociale, oltre che non garantire i servizi artigiani di qualità richiesti da tutti i cittadini".

"L'indagine presentata da Unione Artigiani all'interno del Forum dell'economia urbana ci restituisce una fotografia concreta dell'attuale tessuto economico e artigiano della città. Ci mostra anche quello che è un valore aggiunto per Milano, cioè la sua ricchezza multiculturale e multietnica, dimostrando inoltre quanta competenza e capacità imprenditoriale ci sia in molti settori che spesso, oggi, dai più giovani non vengono considerate. Davanti a questo scenario, sono convinta che sia utile trovare nuove formule di analisi, sinergie e collaborazioni pubblico-privato proprio come stiamo facendo in questa tre giorni di forum", ha dichiarato l'assessora alle politiche del lavoro e sviluppo economico Alessia Cappello.

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