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La Regione Lombardia dice sì alle carriere alias

Anche ai lavoratori della Regione sarà concesso scegliere un nome che sentono maggiormente identificativo a prescindere dal genere di nascita

Non solo Palazzo Marino, anche Palazzo Lombardia dice sì alle carriere alias. I dipendenti della Regione che non si riconoscono nel genere dichiarato alla nascita potranno chiedere di usare al lavoro un nome differente. La giunta regionale ha recepito il contratto collettivo degli enti locali dopo che è stata avanzata una richiesta da un lavoratore.

“Bene che Regione Lombardia abbia aperto le porte di Palazzo Lombardia alle carriere alias, isolando di fatto le posizioni estreme già emerse all’interno della maggioranza”, ha detto la consigliera del M5s lombardo Paola Pizzighini, riferendosi alla proposta avanzata l'anno scorso dal consigliere Giacomo Zamperini (FdI) contro le carriere alias nelle scuole. 

“È la conferma che, quando ci siamo battuti strenuamente in Consiglio regionale contro le mozioni presentate da Fratelli d'Italia per abolire le carriere alias, stavamo lottando dalla parte giusta. Del resto l'intero Consiglio regionale aveva respinto per ben due volte i tentativi di cancellazione messi in atto da FdI”, ha detto Pizzighini.

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