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Le case più strane di Milano, la storia delle villette Tudor

Edificate nel 1920 in via Giambologna, ecco perché

Delle tante case strane a Milano ve ne abbiamo già parlato in queste articolo dove abbiamo raccontato le più curiose. Tuttavia anche le villette Tudor, che si trovano in zona Navigli, nello specifico in via Giambologna, sono certamente costruzioni molto curiose per la nostra città. A colpire in particolare sono le due ville del 1920 con le facciate a grate di legno e i tetti spioventi, uno stile che ricorda certamente il medioevo del nord Europa, quello delle favole di Hansel e Gretel così meravigliosamente evocate ad esempio a Oberammergau in Baviera. Attorno alla realizzazione di queste case girano però due diverse ricostruzioni.

La prima storia che si tramanda narra che la decisione di costruire questi edifici sia stata presa da una nobile signora inglese che nel secondo decennio del novecento, per la nostalgia della sua terra, avrebbe voluto far rivivere parte della propria cultura e del proprio stile sul suolo milanese con la sua abitazione. A contrapporsi alla storia di origine britannica ne esiste però un’altra, ovvero quella che vorrebbe una coppia tedesca, importatori di pianoforti, che, amanti dello stile tipico dei paesi nordici, avrebbero deciso di costruire le loro abitazioni in quello stile per ricreare a Milano un pezzo della loro Baviera. Tra le due versioni esistenti pare che questa sia alla fine la più accreditata. 

casa tudor inglese

Tuttavia, lo stile Tudor revival (chiamato in Inghilterra: Mock Tudor), noto anche come neotudoriano, è uno stile architettonico utilizzato soprattutto nel Regno Unito a metà del XIX secolo e basato essenzialmente sullo Stile Tudor o, più di frequente, sull'architettura popolare inglese del medioevo che sopravvisse anche durante il periodo Tudor. Tale stile, successivamente, si diffuse ampiamente in tutte le colonie britanniche per esempio in Nuova Zelanda dove l'architetto Francis Petre adattò questo stile per il clima locale. A Singapore, allora colonia britannica, architetti come R. A. J. Bidwell furono tra i primi ad usarlo nella cosiddetta Black and White House. Altri architetti che usarono questo stile furono Norman Shaw e George Devey.

Il Tudorbethan è invece una sottospecie dell'architettura Tudor revival; la parola è tratta da John Betjeman nel 1933, l'inventore dello stile "giacobita" termine usato per descrivere il revival di diversi stili mischiati tra il 1835 ed il 1885 detti anche "libero rinascimento inglese". Lo stile venne modellato essenzialmente sulle grandi case dei dignitari di corte di Elisabetta I e Giacomo VI. Il "Tudorbethan" andò a eliminare le torri a base esagonale tipiche del "giacobita" e lo applicò al "Merrie England". Esso è associato all'Arts and Crafts Movement.

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