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Venerdì, 26 Aprile 2024

La Mercedes trasformata in una "cassaforte" per la coca: così i pusher nascondono la droga

Quell'auto non la toccavano praticamente mai. Gli agenti della VI sezione della squadra Mobile, coordinati da Massimiliano Mazzali, gli stavano con il fiato sul collo da un po' di giorni e avevano subito intuito che il centro di tutto era proprio quella macchina. E infatti così era. Tanto che l'unica cosa che hanno fatto quando sono finiti in trappola è stata cercare di far sparire proprio le chiavi di quella vettura. 

Due uomini - un cittadino marocchino di ventiquattro anni e un suo connazionale di trentasei, entrambi con precedenti - sono stati arrestati dalla polizia con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due, secondo quanto accertato dagli investigatori, gestivano una importante piazza di vendita di cocaina tra i Navigli, via Gola e Porta Genova usando una macchina come "base" per tenere la droga. 

Le manette per i due sono scattate lunedì, quando i poliziotti - che li pedinavano da un po' - li hanno bloccati mentre passeggiavano in piazzale Cantore. Alla vista degli agenti, i due hanno accennato un tentativo di fuga e, soprattutto, hanno cercato di buttare un mazzo di chiavi che avevano con sé. Quella chiave ha portato gli uomini della Mobile dritti ad una Mercedes classe B parcheggiata a Trezzano sul Naviglio, dove il ventiquattrenne vive insieme a suo padre. 

I poliziotti - che avevano notato come la coppia usasse altre tre o quattro auto ma mai la classe B - a quel punto hanno prelevato l'auto e l'hanno portata in officina. Lì, Okar - un pastore tedesco del nucleo cinofili - ha rilevato la presenza di droga sotto il sedile riservato al passeggero anteriore. Quando gli agenti hanno smontato il sedile e la moquette, però, hanno visto un vano con un telecomando senza fili accanto che, apparentemente, non serviva ad aprire il nascondiglio. 

Il cane "Okar" con la droga

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Dopo circa venti minuti di tentativi, gli uomini dell'ufficio tecnico logistico della Questura, coordinati da Elio Iarrobino, hanno scoperto che per aprire l'imbosco bisognava accendere il quadro elettrico, azionare il tergilunotto posteriore e, soltanto in quel momento, premere il bottone sul telecomando.

Nel "pozzetto" - ricavato nel telaio della macchina - i poliziotti hanno trovato quindici involucri di cocaina per un peso totale di quasi quattro chili. La droga, venduta all'ingrosso, avrebbe fruttato 150mila euro, mentre con lo spaccio al dettaglio, in strada, il valore si sarebbe almeno triplicato. 

A casa del trentaseienne - che vive insieme a una donna sua connazionale - gli agenti hanno poi sequestrato anche 26mila euro in contanti, che erano nascosti sotto la cappa della cucina. 

Per lui e per il complice - che era in affidamento in prova ai servizi sociali dopo un precedente arresto per droga - si sono aperte le porte del carcere. 

I soldi trovati a casa di uno dei pusher

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