«Il mio sogno è diventato un incubo».
«Il mio sogno è diventato un incubo». Sono Francesca Dal Cero proprietaria di Alma Med Srls e questa è la mia storia. Ad Aprile 2023 prendo in affitto un immobile all’interno di un complesso commerciale che si affaccia sulla via Milano (la Statale del Sempione) – a Nerviano (MI) «Il mio progetto era quello di iniziare a settembre 2023 l’attività di poliambulatorio medico e fisioterapico ma tutto è ancora fermo a causa delle fortissime infiltrazioni d’acqua e allagamenti che continuano a verificarsi nella struttura» Un centro medico (su 350 metri quadrati) che avrebbe dovuto ospitare ben 8 studi medici con spazi per visite specialistiche, fisioterapia, diagnostica per immagini, medicina estetica, piccola chirurgia e punto prelievi, pronto anche a mettere in campo iniziative e servizi per il territorio. Dovevo aprire l’1 settembre 2023 ma da allora è tutto fermo, ho 50 medici fermi e, giustamente, alcuni di loro hanno guardato altrove. Ecco in breve i fatti: Il 17 aprile 2023 firmo il contratto di locazione con la Società Drei Srl ed emetto, come da accordi un bonifico da 10mila euro quale caparra confirmatoria insieme ad un assegno quale anticipo delle prime tre mensilità ossia settembre, ottobre e novembre a garanzia che ci tenevo davvero ad aprire il mio poliambulatorio. Siccome l'agenzia immobiliare e la proprietà mi avevano messo fretta per la firma del contratto (non avevo ancora aperto una società e ne tanto meno un conto corrente aziendale, non sapendo come si evolvesse la situazione) in accordo con le parti faccio emettere il bonifico d'acconto da mia madre e l'assegno dell'anticipo mensilità da mia suocera (vedi file allegato). Premetto che la pressione mi fu fatta addirittura durante il mio viaggio di nozze in sud Africa a gennaio 2023 infatti a distanza sollecitavamo i progetti al nostro architetto visto che la proprietaria voleva visionare il prima possibile tutto, visto che aveva altre persone interessate all'immobile (tutto falso ma lo abbiamo scoperto dopo). Come da accordi con la proprietà, io non potevo spostare muri o altro, quindi ho adattato gli spazi lasciati dalla ex banca anni prima adeguandoli secondo normative dell'Asl (sostituzione del contro soffitto con pannelli medicali , istallazione punti acqua in tutti gli studi, rifacimento bagni, illuminazione e pavimentazione). Tutte migliorie e costi che mi sono accollata compresa la rimozione del locale bancomat blindato . Nei mesi precedenti avevo visitato i locali, senza corrente con la promessa che prima di firmare il contratto la proprietà avrebbe allacciato la corrente per farmi visionare in modo corretto i vari ambienti. Cosa non fatta nonostante la promessa ripetuta qualche giorno prima della firma. Ho firmato il contratto con l'impegno di allacciare io la corrente, di vedere tutte le problematiche con la proprietà che poi avrebbe dovuto intervenire. Attendo quindi la documentazione per dare il via ai lavori, che la proprietà non mi rilascia (mi è arrivata solo a maggio dopo molteplici solleciti tutti documentati). Faccio quindi entrare le imprese per la ristrutturazione dei locali, dopo aver presentato i progetti in Comune». Il 24 maggio si è abbattuto un forte temporale su Nerviano e tutto lo studio si è allagato . Acqua ovunque in tutto l'immobile. Pareti in cartongesso zuppe d'acqua così come l'armadio elettrico e tutti i materiali acquistati per la ristrutturazione. Risultato, cantiere bloccato. Le copiose perdite arrivavano dal lastrico solare del parcheggio sovrastante i miei spazi. Scopro così che i problemi dello stabile perdurano da anni come segnalato dalle attività adiacenti alla mia. L'edificio costruito nel 1982, negli anni non è mai stato sottoposto a manutenzione non a caso, il parcheggio al piano rialzato, risulta chiuso con transenne e non carrabile, ormai da anni. A me la proprietà e l'agenzia immobiliare, avevano detto che era transennato perchè in fase di ristrutturazione!!!! A tali scoperte, rimango a bocca aperta. Ovviamente, segnalo tutto alla proprietà, all'amministratore e all'agenzia che mi rassicurano promettendomi di intervenire tempestivamente. 13 giugno altro disastroso allagamento così come il 24 luglio. Ormai stufa della situazione e in pesante ritardo con il crono programma di apertura, indico una riunione urgente con la proprietà, l'amministratore e l'agenzia che mi affittò lo stabile. L'agenzia declinò l'invito alla riunione dicendo che non erano problemi suoi. Durante la riunione, vengo incontro alla proprietà e chiedo di effettuare urgentemente i lavori come da promessa per l'adeguamento dell'immobile, accettando di posticipare l'apertura del centro a novembre. L'incubo non ha fine. A tutto ciò si unisce un altro gravissimo problema. L'impresa incaricata della ristrutturazione, mi fa presente che nel creare i punti acqua nei vari studi, ha riscontrato la mancanza dell'impianto idrico nell'immobile. Nel locale “bagno” c'era solo un tubicino d'acqua che viaggiava a soffitto e si collegava abusivamente, in un lotto della galleria chiusa al pubblico. Premessa: il mio immobile fa parte di una galleria commerciale “fantasma” cioè mai aperta dagli anni ottanta. Faccio presente tutto e escono dei tecnici per valutare i lavori da effettuare. Era agosto ed ero in ritardissimo sulla mia tabella di marcia. Per velocizzare i tempi, propongo alla proprietà di far eseguire i lavori all'impresa che mi sta ristrutturando i locali: facciamo l'impianto idrico. Dopo ferragosto il condominio delibera di coibentare con guaina giusto il perimetro del lastrico solare sopra il mio immobile per scongiurare altri allagamenti. Ma a settembre, ancora pioggia e altro pesantissimo allagamento, con cascate nel mio studio. Questo accadeva il 15 settembre. Stessa cosa il 18. Mi arriva la chiusura cantiere per inagibilità ad opera della sicurezza cantiere. Indico altro incontro con la proprietà e con l'amministratore per valutare gli ulteriori danni. Vengono deliberati ulteriori lavori terminati il 30 novembre. Non ce la facevo più, così ho preso un legale per cercare una via d'uscita. E non è finita: a inizio dicembre mi arriva l'istanza di sfratto. Cado dalle nuvole. Io volevo trovare una soluzione e mi trovo invece in questo incubo. Ora la questione è diventata anche legale: «Non so più cosa fare, Tra l'altro, con le piogge di questo febbraio ci sono stati ancora altri allagamenti segnalati tempestivamente. Risultato: l'azienda che ha effettuato i lavori di coibentazione e manutenzione dopo sopralluogo ha deliberato ciò: in merito alle problematiche denunciate sulle infiltrazioni copiose verificatesi, si rilevano passaggi d'acqua al di sotto del canale provenienti dai giunti dissaldati e tra le greche del pannello di copertura e la gronda, cause attribuibili ad errori di valutazione in fase di progetto all'epoca di costruzione dell'impianto complessivo di smaltimento delle acque meteoriche. Quindi bisognerà effettuare altri lavori di manutenzione soprattutto in previsione degli acquazzoni estivi. Rischio lo sfratto per un’attività che non ho mai aperto e non per colpa mia. Non so più cosa fare sono disperata, ho investito tutti i miei soldi in questa attività. Vi prego aiutatemi voi, perchè la giustizia non esiste tra le persone oneste. Vi ringrazio anticipatamente se vorrete dare voce al mio dramma. Francesca Dal Cero