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Festa dell'Inter a San Siro, si va verso il numero chiuso

Il presidio dei tifosi convocato prima di Inter-Sampdoria

Ormai è quasi certo: il presidio a San Siro prima della partita tra Inter e Sampdoria, sabato 8 maggio, per festeggiare lo scudetto dei nerazzurri, già arrivato domenica scorsa, sarà a numero chiuso. Il match è alle 18: la questura aveva chiesto di anticiparlo per non far coincidere la probabile festa con l'inizio del coprifuoco ma, dalla Lega calcio italiana, è arrivato un secco rifiuto. 

Questa volta nessuno vuole farsi trovare impreparato. Le fotografie di piazza del Duomo gremita (10 mila persone) hanno fatto il giro del mondo e sono diventate simbolo di polemica. Gli esperti e i virologi sono quasi tutti concordi nel dire che qualche effetto sui contagi ci sarà. In quell'assembramento, per alcuni senza mascherina, condito da salti, gioia, urla, passarsi il virus del covid è più probabile che in una normale situazione all'aperto.

Le polemiche politiche (e non) che ne sono seguite sono state in parte stoppate dal prefetto Renato Saccone, secondo cui in una situazione di esplosione di entusiasmo non organizzata è meglio lasciare che le persone vadano spontaneamente in un luogo ampio (la piazza appunto) che costringerle in strade strette (chiudendo la piazza), ed aspettare che la cosa si concluda nel più breve tempo possibile.

L'assessora al welfare Letizia Moratti ha scritto una lettera sia al prefetto sia al sindaco di Milano, Beppe Sala, chiedendo loro che si rivolgano al comitato tecnico-scientifico per un parere preventivo prima di fare scelte per le prossime feste interiste. Perché la prevenzione degli assembramenti è e resta fondamentale in una situazione di pandemia. La politica ci ha messo poi del suo. Salvini ha detto che sarebbe stato meglio portare la gente dentro allo stadio, con piccata replica del sindaco: «Ma se gli stadi sono chiusi. E poi, come li fai entrare e uscire senza farli assembrare?». 

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