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Cronaca

23enne picchiatore seriale fuggito in Spagna: la procura lo rivuole a Milano

L'immediata reazione della famiglia del ragazzo era stata: "Non tornerà in Italia". La procura si prepara a chiedere il mandato d'arresto europeo. Il Csm studia il caso del gip che l'ha lasciato andare

"Non tornerà in Italia": così i genitori del 23enne dj spagnolo Nicolas Aitor Lecumberri Orlando, arrestato a luglio 2016 dopo avere picchiato in modo seriale passanti senza motivo a Milano. Come si ricorderà, Nicolas era stato scarcerato: il gip Livio Cristofano aveva accolto la richiesta dei suoi avvocati di fargli trascorrere la custodia cautelare in una struttura psichiatrica di Varazze. Ma non aveva disposto l'accompagnamento scortato. Risultato: Nicolas se n'è andato in Spagna, nella sua città (San Sebastian), ed è entrato nel reparto psichiatrico dell'ospedale locale. 

"Non tornerà in Italia". Già. Troppo facile, però. Tecnicamente si tratta di una evasione: per questo motivo la procura di Milano si trova costretta di fatto a chiedere un mandato d'arresto europeo. Problemi psichiatrici a parte, il 23enne è stato arrestato in Italia e non doveva allontanarsi dal Paese: doveva semplicemente, con o senza scorta, recarsi da San Vittore a Varazze. E così non è stato.

Il mandato d'arresto europeo non è però l'unica novità della vicenda. Il comportamento del gip è infatto finito sulla scrivania di Pierantonio Zanettin, membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Zanettin ha chiesto al comitato di presidenza del Csm di aprire un fascicolo su Cristofano e valutarne il possibile trasferimento. Secondo Zanettin, il comportamento di Cristofano sarebbe stato quantomeno incoerente: prima ordina la custodia cautelare in carcere per pericolo di fuga del 23enne, poi scrive che non sussistono "specifiche esigenze processuali o di sicurezza" per l'accompagnamento scortato a Varazze.

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