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Downburst e grandine enorme: perché a Milano i nubifragi sono così violenti

Le spiegazioni dei nubifragi di questa notte e dei giorni scorsi

L'incontro tra aria calda e aria fredda. Poi il disastro. C'è lo scontro tra le correnti nordafricane e quelle atlantiche dietro i nubifragi che la scorsa notte e lunedì hanno travolto Milano, che si trova a fare i conti con i danni e la devastazione lasciati dal maltempo. 

"Il Nord Italia si è trovato in una particolare configurazione barica, che si è reiterata negli ultimi giorni. Nello specifico Milano e la Lombardia in generale erano posizionate nel bordo dell'anticiclone africano che ha infiammato il Centrosud Italia, trovandosi così terra di scontro tra la massa d'aria molto calda e umida nord africana con quella più fresca e instabile atlantica che scorreva oltralpe, ma che di tanto in tanto 'pizzicava' anche la Pianura Padana", spiega Edoardo Ferrara, meteorologo di 3bmeteo.  

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"I forti contrasti tra due masse d'aria dalle caratteristiche così diverse ha dunque creato le basi per lo sviluppo di imponenti temporali che hanno superato anche i 12-13 km di altezza, da qui la mancanza notevole di luce anche durante il giorno in prossimità dell'arrivo degli stessi", chiarisce l'esperto, svelando anche perché soprattutto venerdì prima del temporale il cielo era diventato buio. A rendere ancora più estremi gli eventi atmosferici "due fattori: la presenza di aria calda e umida al suolo, carburante indispensabile per i temporali, ma anche dal transito in quota della cosiddetta corrente a getto, una forte corrente che spira a circa 10-12000 metri di quota e la cui ondulazione alimenta e regola le alte e le basse pressioni".

"Quando in quota transita questa corrente, vengono agevolati i moti ascensionali per una sorta di 'effetto risucchio', esasperando quindi l'instabilità atmosferica. Non solo: quando le correnti ascensionali sono molto intense, all'interno della nube temporalesca possono svilupparsi chicchi di grandine che vengono mantenuti sospesi fino a raggiungere dimensioni notevoli, oltre le quali cadono necessariamente a terra sotto la forza di gravità. Una volta che queste imponenti nubi temporalesche iniziano a scaricare al suolo nubi e precipitazioni, si genera al contrario una corrente fredda discendente che accelera per oltre 8-10km, ovvero lo spessore della nube, arrivando così al suolo sotto forma di raffiche di vento di particolare violenza, il cosiddetto downburst, diverso dalla tromba d'aria o tornado, che può soffiare anche oltre i 100km/h generando numerosi danni", evidenzia Ferrara. 

Video | Il violento nubifragio di questa notte

Inoltre, "questa configurazione barica si è mantenuta bloccata per una settimana, senza che riuscisse ad entrare un fronte freddo in grado di sbloccare la situazione e spazzare via il caldo umido carburante dei temporali. Ecco spiegato - conclude l'esperto - perché tanta violenza di questi temporali e il fatto che si siano reiterati per diversi giorni". 

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