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Il comune di Milano pronto a fare ricorso contro il vincolo su San Siro

Palazzo Marino vuole evitare di trovarsi con uno stadio inutilizzato. Ecco come si sta muovendo il club

Evitare la diaspora di Inter e Milan. Evitare che San Siro diventi una cattedrale nel deserto. Per questo il comune di Milano ha detto che è al lavoro per presentare ricorso contro il vincolo sul secondo anello dello stadio Meazza.

Il fatto è stato reso noto dal sindaco Giuseppe Sala nel corso della commissione consiliare dedicata al tema stadio a palazzo Marino nel pomeriggio di mercoledì 11 ottobre. "Il nostro orientamento sul vincolo è di ricorrere avverso il parere favorevole del Ministero della Cultura, parere che cita la sussistenza di un interesse culturale per il secondo anello - ha detto Sala -. In questo senso stanno lavorando i nostri uffici. Segnaleremo in modo ufficiale al Governo e alla Corte dei Conti che c'è un danno economico chiaro per il Comune". "La mia opinione - ha concluso il sindaco - è che è un vincolo assurdo, di nocumento al valore patrimoniale e alla ricchezza del Comune di Milano e dei milanesi".

Nel frattempo Milan e Inter stanno pensando a realizzare una loro arena privata. Il piano B per lo stadio dell'Inter è un'arena da 70mila posti a Rozzano, appena dopo la tangenziale ovest. A settembre la società nerazzurra ha ottenuto da Infrafin, gruppo Cabassi, proprietaria dell'area, un diritto d'esclusiva fino al 30 aprile 2024, e intende procedere a passi spediti per concretizzare il progetto

Il Milan, invece, vorrebbe realizzare lo stadio a San Donato. E l'obiettivo è costruirlo nel 2028. L'area scelta dal Milan si chiama San Francesco ed è molto vicina alla stazione ferroviaria di San Donato e al raccordo tra l'A1 e la Tangenziale Ovest; e non è lontana dalla metropolitana M3. Nella stessa area una società (acquisita quest'estate dal Milan) aveva i diritti e i permessi urbanistici per realizzare un'arena coperta da 20mila posti.

Secondo il sindaco di Milano, inoltre, i due club non si confrontano direttamente. "Le proprietà non si parlano, non i manager, le società, sfido chiunque a dimostrare che non sia così" e a prova di ciò ha ricordato che a fine settembre, nell'ultima interlocuzione formale con il Comune "hanno risposto disgiuntamente". "La mia conclusione è che la voglia di avere un proprio stadio, per ognuno di loro, stia prendendo il sopravvento e non giudico la cosa, è fattuale". Né Milan né Inter, ha poi chiarito poi Sala, hanno ancora escluso definitivamente l'ipotesi Meazza. "Abbiamo chiesto conferma del loro interesse e nella loro risposta nessuna delle squadre ha scritto 'per noi San Siro è una partita da non considerare'", ha riferito Sala.

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