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Domenica, 28 Aprile 2024
La mozione

La Lombardia avrà molte più "culle della vita"

Una mozione che chiede di aumentare le strutture (presso gli ospedali) in cui le donne in difficoltà possono lasciare i neonati in sicurezza e tutelando la propria privacy

Una culla per la vita in ogni ospedale della Lombardia, o quasi. È l'obiettivo di una mozione approvata martedì 5 marzo dal consiglio regionale, con i voti della maggioranza di centrodestra. Si tratta di quelle strutture che consentono alle donne in difficoltà di lasciare i neonati nel pieno rispetto della privacy e in totale sicurezza. In Lombardia, attualmente, ve ne sono 11, ma non tutte conoscono la loro esistenza. Va detto comunque che è sempre possibile, dal 2000, partorire in anonimato in qualunque struttura. 

Un altro obiettivo dichiarato nella mozione è quello di sostenere e promuovere il lavoro dei Cav, i Centri di aiuto alla vita, presenti, questi, in numerosi ospedali; secondo Silvia Scurati (Lega), prima firmataria, le donne assistite dai Cav, nel 2021, sono state 4.439, e 1.806 i neonati partoriti da donne seguite dai centri che "senza questo supporto molto probabilmente non avrebbero visto la luce".

"Approvare questa mozione significa dare un sempre maggiore sostegno alla vita, per dare speranza e conforto a chi, con un gesto d’amore, vuole dare un futuro a un bambino", ha dichiarato la consigliera Silvia Scurati. Il Pd e Alleanza Verdi-Sinistra non hanno partecipato al voto. Roberta Vallecchi, del Pd, in particolare ha chiesto che la mozione allargasse il suo spettro con la promozione delle misure di sostegno alle madri lavoratrici, alle famiglie numerose, al diritto alla casa e per garantire il doposcuola in tutte le scuole della regione. Modifiche che, però, non sono state recepite. I consiglieri del Patto Civico e del Movimento 5 Stelle, infine, hanno votato contro, lamentando tra l'altro che non fossero stati citati i consultori.

I casi del 2023: 4 neonati lasciati in ospedale

Nel corso del 2023, si era parecchio parlato di questo tema: nel mese di aprile, il giorno di Pasqua, aveva fatto molto clamore il caso del piccolo Enea, che la madre naturale aveva lasciato nella culla della vita del Policlinico di Milano, in via Commenda 10, vicino alla Mangiagalli. Era il terzo caso di quella culla da quando è stata istituita, 17 anni fa. Pochi giorni dopo, un'altra neo mamma aveva lasciato il suo bambino all'ospedale Buzzi. Nel mese di maggio il terzo caso, a Bergamo, dove un bambino era stato trovato nella culla della vita della locale Croce Rossa. A fine maggio, da ultimo, una bambina era stata lasciata fuori dal pronto soccorso dell'ospedale di Sesto San Giovanni.

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