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Corruzione, Tatarella deve restare in carcere: respinta la richiesta dei suoi avvocati

Il Riesame ha deciso che l'ex consigliere comunale deve restare in custodia cautelare in carcere

Deve restare in carcere Pietro Tatarella, ormai ex consigliere comunale milanese di Forza Italia e candidato non eletto alle elezioni europee di domenica 26 maggio (se fosse stato eletto, sarebbe stato liberato e la procura avrebbe dovuto chiedere al Parlamento Europeo l'autorizzazione a una nuova custodia cautelare). Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame respingendo la richiesta avanzata dal suo legale di revoca della misura cautelare.

Video: L'inchiesta

Tatarella era stato arrestato il 7 maggio nell'ambito di una maxi inchiesta della direzione distrettuale antimafia su corruzione e finanziamento illecito alla politica che aveva coinvolto anche il suo collega di partito Fabio Altitonante (ai domiciliari). Secondo l'accusa, avrebbe favorito l'imprenditore Daniele D'Alfonso nell'ottenimento di appalti pubblici (di Amsa e altri) essendo di fatto "a libro paga" per consulenze da 5 mila euro al mese più diversi benefit.

Gli arrestati

Indagato anche Fontana

Un altro filone dell'inchiesta vede al centro il plenipotenziario di fatto di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello: su questo fronte è stato indagato (per abuso d'ufficio) anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Per alcuni arrestati la procura chiederà il giudizio immediato. Alcuni degli imprenditori coinvolti intanto hanno già iniziato a parlare con la magistratura.

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