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Verso la decisione

La pista di bob a Cortina è più vicina: trovata una ditta che vuole costruirla

La Pizzarotti di Parma si è candidata e risulta idonea

È più vicina la pista di bob a Cortina d'Ampezzo per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. La Simico (società infrastrutturale delle olimpiadi) ha reso noto che, in seguito al bando chiuso il 18 gennaio, è stato individuato un operatore economico che ritiene l'opera realizzabile nei tempi e modi previsti: si tratta di Pizzarotti, società di ingegneria con sede a Parma specializzata in opere civili, strade, autostrade, dighe e altro ancora, oggetto di un salvataggio pubblico nel 2020 da parte di Cassa depositi e prestiti.

Con questa notizia, Cortina passa in 'pole position' per ospitare la pista dove si disputeranno le gare di bob, slittino e skeleton alle Olimpiadi invernali del 2026. La città veneta avrebbe già dovuto essere la sede di queste discipline, ma i costi previsti per la realizzazione della pista erano cresciuti così tanto che, a un certo punto, si erano iniziate a esplorare altre possibilità: il ripristino della pista di Cesana Torinese, usata alle Olimpiadi invernali del 2006 ma abbandonata dal 2012, o l'utilizzo di piste già pronte e operative all'estero (Innsbruk, Sankt Moritz), quest'ultima opzione sempre preferita dal Cio (Comitato internazionale olimpico), preoccupato per le tempistiche e per l'esperienza negativa della pista di Cesana.

"Giornalisti scrivete cazzate, la pista sarà in Italia"

Da parte italiana, però, sia nel mondo sportivo sia in quello politico, non si è mai fatto grande mistero di preferire la ricerca di una soluzione "tricolore", anche affrontando costi maggiori. Un esempio? Al direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, la ministra del turismo Daniela Santanché aveva emblematicamente detto, al Forum del Turismo Italiano a Genova il 17 gennaio, che "la pista da bob la faremo in Italia. Ma vi pare che un governo come il nostro fa una pista da bob in Germania e in Svizzera. Ogni tanto anche voi giornalisti scrivete di quelle cazzate che la metà basta".

La decisione finale per la pista di bob dovrebbe arrivare a fine gennaio, ma l'individuazione di una (grossa, peraltro) azienda disposta a costruire la pista a Cortina fa inevitabilmente pendere la bilancia a favore dell'"italianità" della scelta. Resta comunque virtualmente in "gara" anche Cesana Torinese.

Rendere pubblico il crono-programma

"Il punto dirimente della vicenda è se Pizzarotti è in grado di concludere l'opera in tempi utili per i collaudi e l'omologazione dell'impianto nella primavera del 2025", ha commentato Luana Zanella, parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra, chiedendo che il ministro dello sport Andrea Abodi riferisca in Parlamento, e la Simico renda pubblico il crono-programma dei lavori. "Se non è in grado di concludere i lavori", ha aggiunto Zanella, "le gare verrebbero disputate in una pista già funzionante, col doppio scacco di avere costruito un'opera devastante e inutile per i Giochi italiani. Non c'è stato un solo passaggio di questa telenovela che sia stato svolto dalle autorità italiane coinvolte con la minima decenza".

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