La cantatrice calva
Perché, in un'epoca costellata di promettenti nuove drammaturgie, di “études” e lavori “ispirati a”, di teatro di ricerca e di sperimentazione, affidarsi alle parole di un autore come Ionesco? Innanzitutto, perché a colpire di un testo del genere è la spiazzante universalità. I personaggi non comunicano tra di loro e sono, in un certo senso, interscambiabili, prigionieri di una parola che non appartiene più al loro mondo.
Cosa c'è dunque di più simile al nostro mondo, che ha fatto della comunicazione una non-comunicazione, delle relazioni personali un tentacolare intrico di relazioni virtuali?
La cantatrice calva è una immersione in un caleidoscopio dove pubblico e personaggi partecipano, in un continuo gioco di specchi.
Spazio DiLà
9-10 e 16-17
La cantatrice calva
di Eugène Ionesco
regia Claudio Gaj
aiuto regia Sofia Perissinotto
con Fabrizio Crista, Claudio Gaj, Meli Lippolis, Armando Negro, Valentina Penzo, Eliana Zanetti
costumi Gloria Bolchini
scene Marco Ruggeri
produzione Granchio