"Piccolo mondo antico" in mostra a Milano da giovedì 11 dicembre
Immaginate degli omini in scala 1:87 che si aggirano per strada, per casa, in spiaggia. Immaginate il loro mondo, immaginateli mentre camminano nel "nostro" mondo, mentre si riposano sul ramo di un albero ad aspettare il calare del sole, o si confidano malinconie seduti su una fetta di Emmental che si trasforma, sotto i loro passi, in suolo lunare, in cui restare lontano dagli occhi del mondo. Immaginateli mentre vanno in barca su una torta, guardano nel pozzo di una conchiglia o si riposano all'ombra di un peperone.
Sono solo alcune delle scene fotografate da Cristian Musella, laureato in scenografia all'accademia di Napoli, di professione art director, con una forte passione per la fotografia e la cucina. A tutto questo si aggiungono, come ingredienti fondamentali, una leggerezza e un'ironia che tengono insieme l'impasto e lo trasformano in materiale diverso. Prendendo come spunto una qualunque situazione quotidiana e aggiungendoci immaginazione, composizione e una formidabile ispirazione, Cristian Musella crea degli scenari fantastici, ambientati in un luogo "altro" che in realtà ci appartiene. La trasfigurazione del luogo e l'aggiunta di significato fanno, di questi piccoli microcosmi, dei teatrini in cui perdersi e vivere, per un istante, in un altro mondo.
Gli omini hanno una storia antica: Cristian ci giocava, da piccolo, con suo padre per ore, immerso nei pezzi delle loro vite, staccionate di giardini e tegole di case. Ma, come è normale, crescendo si dimenticano molte cose e anche questi omini sono stati dimenticati, per anni, in cantina, finché suo padre non gli chiede di svuotarla. Il ritorno a Napoli è stato folgorante: Cristian svuota la cantina ma torna a Milano con lo zaino pieno di un mondo nuovo, quello che da lì a poco sarebbe diventato il "suo" inseparabile mondo.
"Un piccolo mondo antico". Il titolo della mostra è pretenzioso, come lo sono, d'altronde, i titoli delle opere. Titoli tratti da aforismi, che rimandano a qualcosa di già noto, che ci risuonano familiari. E questo familiarizzare già ci riporta a una dimensione universale. Titoli tratti da Shakespeare, Escher, Einstein, Hopper, Pascoli, solo per citarne alcuni. Titoli che ci avvicinano alle opere e ce le fanno leggere con una lente diversa, già storicizzata, collocando gli scenari al di fuori del tempo presente, verso un luogo che non è ora, e non è l'ieri o il domani, ma è un tempo sospeso, quasi senza tempo, in cui restare incantati. Se gli abitini e le bombette sembrano provenire da un mondo passato, l'impostazione delle opere fa da contrasto e riporta a un mondo decisamente moderno, a una cultura pop, dai colori accesi, sgargianti, dai pochi elementi grafici grandi posizionati in equilibrio perfetto.
Cristian Musella è art director presso The Big Now. Ha studiato scenografia a Napoli. Vive e lavora a Milano da 5 anni. Questa è la sua prima mostra fotografica.
Info: zoia.galleryandlba@gmail.com
tel. 349.1509008